In arrivo una brutta notizia se circoli ancora con una macchina a benzina. Ecco cosa sta succedendo.
Se anche la tua macchina è a benzina, continua a leggere perché abbiamo una brutta notizia da comunicarti. Cosa sta succedendo? Lo scopriamo insieme.
Battaglia vinta contro l’inflazione? Ancora no, ma gli ultimi dati sono certamente incoraggianti. Secondo le ultime stime ufficiali relative al mese di giugno, l’indice dei prezzi si è assestato al 6,4% contro il 7,6% registrato a maggio.
La Banca Centrale Europea si sta impegnando affinché possa essere ridotta al 2%, un obiettivo questo possibile ma non realizzabile almeno fino al 2026. Anche se l’inflazione è diminuita, non possiamo certo dire che i suoi effetti siano cessati. L’Unione Nazionale Consumatori ha analizzato gli ultimi dati Istat, quelli di giugno, e ha stilato un elenco di città in cui il costo della vita continua ad essere un problema.
Prima in classifica, la città di Genova che registra un’inflazione pari all’8,5% che si traduce in un aumento di 1853 euro circa all’anno per ogni famiglia media. Al secondo posto troviamo Firenze con una inflazione pari al 7,6%.
In altre città italiane la situazione è decisamente migliore. Sebbene il caro vita stia subendo una lieve decelerazione, non possiamo dire lo stesso per il caro carburanti. Attenzione se guidi una macchina a benzina, abbiamo una brutta notizia per te.
Se è vero che il caro vita sta concedendo una tregua alle famiglie italiane, non possiamo dire lo stesso per il caro carburanti. Se circoli con una macchina a benzina abbiamo una brutta notizia per te: in aumento il prezzo di questo combustibile che su alcuni impianti di rifornimento è arrivato già e di nuovo, a toccare i 2 euro al litro.
Questa tendenza negativa riguarda al momento solo l’Italia poiché in altri paesi europei il prezzo del carburante è infatti diminuito. A che cosa si deve questo aumento spropositato che si verifica sempre nei mesi estivi?
Secondo le associazioni di tutela delle categorie dei consumatori, potrebbe trattarsi di una strategia messa in atto dalle società petrolchimiche che, con l’arrivo dell’estate e di conseguenza con milioni di famiglie che partono per le vacanze, aumentano di proposito i prezzi.
Per il momento, secondo i dati dell’Osservatorio Osservaprezzi del Ministero delle imprese, ogni giorno c’è un aumento di almeno 2 centesimi sul prezzo della benzina.
Venerdì 21 luglio, il prezzo della benzina in modalità “self service” era di 1,860 euro al litro su 18 mila impianti mentre il prezzo della benzina per la modalità “servito” di 1,995 euro al litro.
Prezzi esorbitanti anche sui distributori autostradali dove il costo della benzina è arrivato a 1,929 euro al litro. Torna a costare dunque quasi 2 euro al litro, di nuovo, la benzina.
Ma questa volta i consumatori sono in rivolta e l’associazione Codici – Centro per i Diritti del Cittadino è già pronta ad intervenire per ricercare le cause di questi rincari e tutelare gli automobilisti. Attenzione dunque se circoli con la macchina a benzina, il caro carburanti rappresenta, purtroppo, ancora un problema concreto per l’economia italiana.
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