Impossibile sfuggire ai tormentoni che girano sui social. Chi non ha visto la faccia di Young Signorino spalmata ovunque su Facebook & Co in questi giorni, probabilmente vive in un bunker sottoterra in attesa che l’umanità si estingua o sta provando a fare l’eremita in una grotta.
Perché prima di ascoltarlo, sicuramente lo hai visto. Tatuaggi in faccia, tanti (e solo lì!!!). Sguardo non esattamente vivace. Abbigliamento stravagante. Il personaggio perfetto per produrre meme a tonnellate.
E questo basta per far parlare tanti, tantissimi leoni da tastiera: “Non ho idea di che musica faccia ma di sicuro mi fa schifo”… ho letto una valanga di post del genere – ok, più sgrammaticati, ma non ce la posso fare a sbagliare il congiuntivo di proposito.
Io ho voluto fare un passo in più, e ho deciso di ascoltare prima di giudicare. Per chi ancora non l’avesse fatto, ecco qui la canzone che l’ha reso famoso ai più, dall’impronunciabile titolo “Mmh ha ha ha”:
Bene, schiaccio play. Non riesco a capire cosa sto guardando né cosa sto ascoltando. Passo a leggere i commenti sotto al video su Youtube.
A parte alcuni che mi hanno fatta ridere, tipo “Mi sto pentendo di avere le orecchie” e “Forse il pulcino pio non era così male”, la maggior parte sono delle frasi sgrammaticate e con davvero poco senso.
Una cosa però è lampante: i dislike sono il triplo dei like, e i commenti sono quasi tutti denigrativi. Le visualizzazioni però sono più di 10 milioni, aiuto! Che sia vero che bene o male, l’importante è che se ne parli?
Vado avanti e mi ascolto il suo secondo pezzo più famoso, “Dolce droga”:
Ok, ora mi sono fatta un’idea. Testi di 5 parole, cacofonici, senza senso ma contenenti messaggi fastidiosi tipo “Ma che buona questa dolce droga” e “La schiaffeggio mentre ride”. Di sicuro niente che vorrei che dei miei ipotetici figli ascoltassero.
Però è un dato di fatto che la trap piace a eserciti di ragazzini in piena fase di ribellione adolescenziale.
E non devo fare troppi sforzi di memoria per ricordarmi che alle elementari ascoltavo con gli occhi sgranati gli 883 che nei loro primi pezzi cantavano frasi come “Sei uno sfigato”, “Te la tiri”, “Non me la menare”, e a me sembravano irriverentissimi!
E poi sono arrivati gli articolo 31 con i loro inni alla “Maria” – ndr: 20 anni dopo un J-Ax vagamente attempato se ne va ancora in giro cantando “Maria Salvador” e viene tranquillamente passato in radio, diventando il tormentone dell’estate cantato da tutti i bambini.
Vogliamo poi parlare di 50 Cent che nasce spacciatore di crack e si becca 9 pallottole quando decide di abbandonare il “lavoro” per una più proficua carriera da rapper full time? Chi non ha mai sentito la sua “Candy shop”?
E alzi la mano chi non si è gasato almeno una volta con il pezzo dei Prodigy dal titolo decisamente poco costruttivo di “Smack my bitch up” (Picchio la mia p******a).
E cosa dire del rock in tutte le sue infinite varianti e derivazioni che fin dalle origini è stato bollato come musica del diavolo?
Quindi, c’è sempre stata una branca della musica ritenuta trasgressiva, ribelle, e forse Young Singorino è l’espressione della voglia di rompere gli schemi delle nuove generazioni.
E allora, forse, se non ci piace è semplicemente perché siamo troppo vecchi. O forse non ci piace perché fa veramente della pessima musica.
In entrambi i casi, comunque, non rimpiangete di aver sprecato del tempo prezioso per ascoltare i suoi pezzi, perché solo così potrete apprezzare appieno tutte le varie parodie, come quella molto godibile che segue di Dolcenera:
Forse il caso Young Signorino si dissolverà nel nulla come una bolla di sapone, come spesso accade ai fenomeni social – e un po’ ci speriamo. Oppure no. Ai posteri l’ardua sentenza. Rappapappapappapà.
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