Se lo vedi in acqua chiama il bagnino in soccorso: cosa potrebbe succedere

Chiama subito il bagnino se lo vedi in acqua, potrebbe accadere qualcosa di spiacevole. Ma di cosa si tratta? Scopriamo il perché.

Corallo mortale
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Quando si entra in acqua e si avvista il corallo di fuoco, specie marina il cui nome scientifico è Millepora dichotoma, bisogna starne lontano perché contiene un veleno che si rivela nocivo anche per gli umani. Molto diffuso nel Mar Rosso, nel Pacifico occidentale,  nel mar dei Caraibi e nell’Oceano Indiano, il corallo di fuoco appartiene alla famiglia Milleporidae.

Bagnino in corsa per un salvataggio
Bagnino in corsa per un salvataggio – Nanopress.it

Cosa è il corallo di fuoco: stare attenti quando si è in acqua

Quando si entra in acqua e si avvista il corallo di fuoco, specie marina il cui nome scientifico è Millepora dichotoma, bisogna starne lontano perché contiene un veleno che si rivela nocivo anche per gli umani. Molto diffuso nel Mar Rosso, nel Pacifico occidentale,  nel mar dei Caraibi e nell’Oceano Indiano, il corallo di fuoco appartiene alla famiglia Milleporidae.

Nonostante dall’aspetto sembra un corallo, è invece solamente un suo parente lontano. Il termine corallo è fuorviante visto che questi organismi sono composti da elementi più simili alle meduse. Infatti, questo microrganismo è formato da piccoli polipi, dotati di uno scheletro calcareo robusto.

Il termine corallo di fuoco è dato dal fatto che basta toccarlo per ustionarsi. Non si sa con precisione quale sia la sua durata di vita, ma pare che sopravviva per oltre 10 anni. Durante la formazione delle colonie, il corallo di fuoco si posiziona in modo da sfruttare le correnti marine che trasportano il plancton, suo principale nutrimento.

Questo organismo ha come caratteristica quella di essere ermafrodita, quindi dispone di organi genitali femminili e maschili. Oltre che essere dotati di polipi votati alla riproduzione per generare meduse, un altro metodo riproduttivo che usano è quello di ricoprire altri coralli generando così nuove colonie.

Infine, questa specie è anche capace di produrre nuovi coralli con la tecnica della frammentazione, ovvero con frammenti spezzati derivati dalla colonia madre.

corallo di fuoco in acqua
corallo di fuoco in acqua – nanopress.it

Quali sono i sintomi da contatto

Se si viene a contatto con il corallo di fuoco, si avvertono subito dolore e forte bruciore. Successivamente si formano delle piccole ustioni sulla zona della pelle venuta a contatto con questa specie marina.

In alcuni casi, in particolare nei soggetti che manifestano maggiore sensibilità alla tossina del corallo rosso, si possono manifestare sintomi come agitazione, astenia, vomito, nausea, difficoltà a respirare. A questi sintomi possono aggiungersene altri se sulle parti venute a contatto con il corallo rosso vi sono delle ferite.

Queste possono essere causate da incrostazioni calcaree che possono generare infezioni con linfangite e febbri alte. Si tratta di una vera e propria intossicazione e può addirittura essere letale se non viene curata tempestivamente.

Le cure devono essere tempestive

Se si viene a contatto con il corallo rosso e vi sono ferite sulla zona è opportuno recarsi presso un centro medico, dove si verrà assistiti seguendo una determinata procedura. In questo caso la ferita va pulita con cura e bisogna rimuovere i pezzi di corallo.

In genere si interviene usando un coltello per estrarre i frammenti calcarei e gli eventuali tentacoli del corallo attaccati alla cute. Poi la ferita viene disinfettata e trattata con farmaci come antibiotici e cortisone.

Se vi sono ipotensione e forti difficoltà respiratorie bisogna somministrare corticosteroidi e passa ad antistaminici, mentre serve un’assistenza cardiorespiratoria in caso si verifichi lo shock anafilattico. Se si tratta di casi lievi in genere si guarisce nel giro di qualche giorno, ma se la situazione è più complessa possono volerci dei mesi in relazione.

Considerati i danni che può causare il corallo di fuoco, è consigliabile starne lontano, soprattutto se ci si trova nei mari dove esso vive comunemente. I sub che vogliono immergersi, per evitare di venire a contatto con questo organismo, devono sempre indossare guanti e pinne.

È anche consigliabile indossarli quando si fa snorkeling, ma mentre si è sott’acqua è consigliabile stare attenti ai movimenti.

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