Non tutti i funghi sono commestibili: se vedi in giro questo fungo devi tenertene alla larga, è velenoso.
Andare a funghi è un’attività rigenerante e divertente, che può dare tante soddisfazioni. Questo, ovviamente, se si è esperti e si conoscono i funghi che si raccolgono. In troppi casi, infatti, persone inesperte si improvvisano raccoglitori di funghi e rischiano anche la vita per non averne riconosciuto uno velenoso. Scopriamo quindi un particolare fungo velenoso che viene spesso confuso con uno commestibile, se lo vedi in giro mentre passeggi per il bosco tienitene alla larga.
Si chiama Omphalotus olearius il nostro fungo velenoso, anche conosciuto come fungo dell’olivo. Si tratta della copia velenosa dei funghi Galletti, che sono invece commestibili. In quanto tale, questo fungo è particolarmente subdolo, perché si rischia facilmente di confonderlo per una varietà innocua.
Questo fungo velenoso cresce sui tronchi degli alberi, e per questo viene definito lignicolo, cioè che si nutre del legno decomposto. Gli alberi che preferisce sono principalmente gli ulivi, ma lo si può trovare anche su querce, pini, viti e corbezzoli.
A differenza dei Galletti, il fungo dell’olivo non cresce nel muschio, ma direttamente sulla corteccia. Le regioni del nord non devono preoccuparsi di questo fungo velenoso, poiché cresce solo al sud e al centro Italia.
Per evitare di finire in guai seri, è importante saper riconoscere il fungo dell’olivo, in modo da non raccoglierlo né tantomeno mangiarlo. Nell’aspetto assomiglia molto ai funghi Galletti, ma la principale differenza sta nelle dimensioni, che sono maggiori nel caso del fungo velenoso.
Inoltre, il colore di questo fungo tende più verso l’arancio e il rosso piuttosto che verso il giallo. Le sue lamelle si presentano molto fitte e continue lungo tutto il gambo, e assumono colorazioni giallo zafferano o giallo arancio. La particolarità delle lamelle del fungo dell’olivo sta nel fatto che sono bioluminescenti, possono cioè emettere una leggera luce al buio.
Il cappello di questo fungo velenoso è ondulato e concavo, scendendo leggermente al centro, mentre il gambo tende ad allargarsi andando verso l’alto. Per distinguerlo dai Galletti, in particolare, dobbiamo ricordare che solo questo fungo nasce sulle cortecce degli alberi e cresce in ceppi, con diversi funghi che condividono lo stesso piede.
La pericolosità del fungo dell’olivo sta nel fatto che è davvero diffuso nella zona del sud Italia, nonché particolarmente velenoso. Addirittura, il maggior numero di intossicazioni alimentari legate ai funghi nell’area del mediterraneo è riconducibile proprio a questo fungo.
Generalmente, l’ingestione del fungo dell’olivo provoca la sindrome livida nell’apparato gastrointestinale, una patologia dai sintomi riconducibili a quelli della sindrome falloidea. Questi ultimi includono vomito e diarrea violenti, che richiedono una terapia particolarmente aggressiva. A differenza della sindrome falloidea, comunque, dalla sindrome livida si può guarire senza troppe complicazioni.
In ogni caso, se dopo aver raccolto dei funghi si hanno dei dubbi sulla loro tossicità, la cosa migliore da fare è recarsi presso l’Ispettorato Micologico dell’ASL locale o presso un’Associazione Micologica. In questo modo, il fungo verrà esaminato da esperti che potranno garantire la sua commestibilità.
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