[didascalia fornitore=”altro”]Foto di Leszek Glasner / Shutterstock.com[/didascalia]
Si tratta di una delle questioni più annose di sempre: topless sì o no? E se invece la risposta fosse semplicemente: #chissenefrega? Ci avevate mai pensato? Si discute sempre tantissimo di quello che dovrebbero o non dovrebbero fare le donne, ma poco si dice su quello che invece è il vero fulcro della questione: la libertà individuale –che, sì, comprende anche quella femminile di scoprirsi o meno il seno in spiaggia.
Il senso del pudore nel nostro Paese è sempre stato di centrale importanza; certo, negli anni i suoi confini si sono ammorbiditi e affusolati. Basti pensare alla televisione, in Italia più che mai specchio dei tempi che cambiano ma che -in fondo- restano sempre uguali.
La donna come figura al servizio della cultura maschilista dominante è il grande leitmotiv della nostra società, purtroppo ancora decisamente duro a morire. La femminilità è tale se –e solo se- rispecchia la fantasia maschile.
E questo è pacificamente osservabile su ogni bagnasciuga: quante volte abbiamo sentito commentare (da uomini e donne, indistintamente, ché la cultura di genere impregna i due sessi) il seno di coloro che hanno deciso di non indossare il reggiseno del bikini? Siamo onesti: almeno un milione di volte. Tra curiosità (“ma saranno vere?”) e giudizi (“certo che non se lo può permettere”) fino a giungere a vere e proprie cattiverie (“sarebbe meglio se si coprisse”), beh, diciamo che la scelta è ampia. E scagli la prima pietra chi è innocente: nessuno.
Ma siamo onesti per la seconda volta: quante panze ballonzolanti ci dobbiamo sorbire ogni estate? Quante tettine cadenti (maschili, ça va sans dire) affollano le nostre spiagge? Eppure non pare che sia un problema, uno sdegno o una vergogna essere rimandati alla prova costume, a patto che si appartenga al sesso “giusto”.
Quello che sfugge ai più è che quando una donna decide di prendere il sole in topless non lo sta facendo per cercare sguardi e approvazione maschile, tutt’altro, per lo stesso principio per cui se indossa un costume intero non si sta nascondendo. Non per forza, quantomeno.
Smettiamola di sessualizzare il corpo femminile e le scelte –personalissime- di chi decide, coraggiosamente, di essere libera. Da giudizi, da sguardi, da allusioni. La donna, e il suo seno, non sono al servizio delle fantasie maschili, a meno che lei stessa non lo decida.
Siamo libere di coprirci fino alla punta dei piedi, così come lo siamo di indossare solo lo slip: che vi piaccia o meno.
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