Mentre milioni di persone cercano di capire come risparmiare per far bollire la pasta usando un coperchio e spegnendo il fuoco, un miliardario come un altro esprime sui social le sue frustrazioni dovute ad accuse sfiancanti che narrano di un misero stipendio che si aggira sui sei milioni di euro.
In Francia i francesi sono molto sensibili al caro benzina, ne sono stata la prova vivente i gilet gialli, che in passato hanno dato luogo a un movimento di protesta duramente represso dalle autorità della Répubblique. E si dà il fatto che in questi giorni il carburante, oltre che essere caro, è introvabile alle pompe di benzina, soprattutto nella regione di Parigi.
La bufera arriva stavolta sul Ceo di Totalenergies, Patrick Pouyanné, che la manda a dire tramite Twitter. Nel dettaglio, il Ceo si esprime attraverso un thread di due tweet in cui il grande capo si dice seccato delle accuse che in tanti gli rivolgono per essersi aumentato lo stipendio del 52 percento.
Non lo avesse mai fatto: Patrick Pouyanné aggiunge al tweet anche un grafico, dal quale si desumono i suoi guadagni. Cinque milioni e novecento quarantaquattro,129 euro solo nel 2021. Al confronto un netturbino in Francia guadagna circa dodici mila euro l’anno.
Se l’è cercata Pouyanné che in realtà voleva soltanto difendersi dalle accuse, a suo dire, infondate di essersi alzato lo stipendio. “Sono stanco di questa accusa di essermi aumentato lo stipendio del 52% – ecco la vera evoluzione della mia retribuzione dal 2017 – è costante tranne che per il 2020 perché mi sono tagliato volontariamente lo stipendio e la mia parte variabile è normalmente diminuita insieme con i risultati di Total Energies”, scrive il Ceo su Twitter.
Per giustificarsi Pouyanné spiega in un tweet seguente (quello nel primo screenshot di questo articolo)) che durante il Covid-19 non si era aumentato lo stipendio affatto e aggiunge: “Non sono io a decidere le mie remunerazioni ma il consiglio d’amministrazione di Totalenergies e sono gli azionisti ad approvarlo”. Continua il Ceo “(la remunerazione Ndr) è certo elevata ma paragonabile agli altri ai miei livelli del Cac40 (il listino francese delle società meglio quotate, Ndr). Pouyanné conclude il tweet spiegando che il suo stipendio è “molto meno elevato di quello di altri Ceo di grandi aziende europee e americane”.
François Ruffin, che fa parte del Nupes, una coalizione di sinistra che per poco non ha vinto l’elezioni, commenta il tweet così: “Caro @PPouyanne
, tutto il mio sostegno a te che, nel 2020, hai dovuto sopravvivere con 3.918.263 euro, ovvero l’equivalente di 2545 Smic (il termine con sui si identifica un salario minimo in Francia, Ndr). È un po’ poco, soprattutto se si riesce a non pagare alcuna imposta sulle società in Francia. La giustizia è stata ripristinata nel 2021. 5.944.129 euro, il minimo per un’esistenza dignitosa.”
Gli user di Twitter accolgono la notizia con contegno e disprezzo, e altri cercano di scherzarci sopra e fanno notare che in effetti “lo stipendio di Patrick Pouyanné non è aumentato del 52 percento ma esattamente del 51,7%”.
Al tweet di Patrick Pouyanné si è interessato anche il portavoce del governo, Olivier Véran, che dai canali più istituzionali ha fatto sapere che il Ceo di Totalenergies: “È libero di comunicare come lo gradisce le evoluzioni del suo salario”, tuttavia, il portavoce ha aggiunto che nel contesto attuale bisogna essere particolarmente attenti ai “messaggi che si inviano” su internet. E conclude: “Preferisco che Patrick Pouyanné lavori sodo per negoziare un accordo di maggioranza con i suoi dipendenti per consentire ai francesi di trovare carburante e una vita tranquilla”.
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