Ieri ci siamo occupati della strana morte di Sebastiano Ibba, il barista 64enne trovato morto nel suo bar di Torino. Si apre la pista del suicidio.
Sembra che l’uomo avesse un grande debito economico e per questo motivo si è tolto la vita colpendosi con un coltello allo stomaco.
Ieri mattina Sebastiano Ibba è stato trovato morto all’interno del bar di Torino che gestiva e dove la moglie lo è andata a cercare poiché non rispondeva al telefono.
La donna aveva riferito agli inquirenti che di buon mattino, il marito era uscito come ogni giorno per andare a cominciare la sua giornata lavorativa ma dopo alcune ore non rispondeva al telefono e così si è preoccupata.
A quel punto è andata a cercarlo e notando la saracinesca abbassata parzialmente, è entrata e si è trovata davanti una scena terrificante.
Sebastiano era riverso a terra in una pozza di sangue, colpito da una coltellata allo stomaco che ora si scopre essere stata un gesto volontario.
Sembra che Sebastiano, l’amato barista torinese morto in maniera così violenta, nascondesse un fortissimo disagio, infatti doveva restituire 50mila euro.
La moglie non sospettava nulla e infatti fin dal primo momento non riusciva a spiegarsi chi possa essere stato a uccidere suo marito e per quale ragione, ma non ha mai pensato al suicidio.
Invece è proprio questa la verità: Sebastiano era disperato a causa dei debiti e così si è tolto la vita nel suo bar di via San Secondo perché non vedeva via d’uscita.
L’uomo era titolare del bar Parisienne dall’anno scorso e tutti lo conoscevano in zona. Dopo questa strana morte, i Carabinieri della compagnia di San Carlo e del nucleo investigativo del comando provinciale locale hanno subito cominciato a indagare.
Oltre alla moglie ancora scioccata, sono stati ascoltati anche i clienti abituali e hanno affermato che il gesto di rilevare un bar nel bel mezzo del Covid non è stata sicuramente una buona idea, inoltre la zona in cui si trova, ossia il quartiere Crocetta, non era molto frequentata e purtroppo il locale non aveva ingranato al meglio.
Quindi, sono arrivati i problemi economici e infatti Sebastiano era stato sentito lamentarsi per i debiti.
Fondamentale la testimonianza di un’amica che ha riferito che il 64enne gli avrebbe confessato di dover pagare un debito di 50mila euro che aveva chiesto in prestito per aprire l’attività commerciale.
Sarebbe proprio questo secondo gli agenti, il motivo del suicidio del barista, non nuovo a questo lavoro poiché in passato aveva avuto anche altri bar.
Purtroppo si è innescata una catena di sventura, a partire dal periodo dell’inaugurazione in cui dovette stare fermo a causa dei lavori alla facciata del palazzo.
Oltre a queste testimonianza spunta anche un biglietto indirizzato alla moglie in cui le dice
“addio, grazie per quello che hai fatto per me”.
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