Meno morti sul lavoro nel 2022 rispetto allo scorso anno, secondo l’Inail. Tuttavia il dato rimane ancora troppo alto se valutato con i parametri di un paese civile. In aumento gli infortuni. Le denunce di infortuni di donne sono aumentati di più di quelle degli uomini.
Nella fotografia del paese ci sono anche stranieri e fasce d’età.
Dovremmo rallegrarci perché i morti sul lavoro in Italia l’anno scorso sono stati meno dell’anno prima, eppure in un paese civile oltre mille decessi in 12 mesi sono una vergogna perché il dato sulle vite spezzate, secondo chi scrive, è ancora un’enormità.
Secondo l’Inail nel 2022 sono state presentate 697.773 denunce di infortunio sul lavoro. Un aumento del 25.7% rispetto al 2021. Di queste, ben 1.090 infortuni hanno avuto un esito mortale. I morti sul lavoro risultano essere diminuiti del 10.7% se comparati con quelli dell’anno precedente, quando erano stati 131 in più. Va detto che 1.090 lavoratori morti sono comunque tanti. Secondo l’istituto il calo è dovuto a un decremento delle denunce avvenuto nei primi quattro mesi del 2022. Tra gennaio e aprile è stato registrato un -33.8% mentre da maggio a dicembre c’è stato un incremento del 7.1% nel confronto tra i due anni. Per avere un metro di paragone maggiore, l’Inail ricorda che nel 2020 i decessi nei 12 mesi furono stati 1.270 mentre nel 2019 1.089.
Sono poi in aumento le denunce relative alle patologie di origine professionale. Sono state 60.774 (+9.9%). Ad ogni modo, per poter avere un quadro più ampio si dovrà aspettare qualche mese, quando l‘istituto diffonderà gli open data annuali nel corso della sua relazione annuale. In questa occasione saranno forniti aggiornamenti relativamente al quinquennio 2018-2022 al 30 aprile 2023.
I dati annuali sono la somma delle denunce mensili ma sono provvisori, vengono poi consolidati durante la relazione dell’Inail. Su scala nazionale, i dati al 31 dicembre di ogni anno hanno evidenziato un decremento nel 2022 rispetto al 2021 dei soli casi avvenuti in occasione di lavoro. Sono scesi da 973 a 790 per via del minor peso avuto nelle morti da Covid-19. Tuttavia quelli in itinere sono passati da 248 a 300. Il decremento ha riguardato soprattutto i settori di servizi e industria, con le denunce passate da 1.040 a 936. Seguono conto Stato (da 53 a 36) e quelle nell’agricoltura, passate da 128 a 118.
Un altro dato significativo che vale la pena di sottolineare è l’aumento degli infortuni sul lavoro che riguardano le donne. Gli infortuni denunciati nel 2022, come detto, sono stati in totale 697.773. Quelli che riguardano le donne sono aumentati del 42.9% passando da 200.557 del 2021 a 286.522 nel 2022. Quelli relativi agli uomini ha subito a sua volte un incremento ma meno rispetto alle donne. Si tratta di un +16%, da 354.679 a 411.251 dello scorso anno.
Infine gli infortuni sono aumentati sia per i lavoratori italiani sia per gli stranieri. Per i primi sono stati il 27% in più mentre per i secondi il 20.8% in più. Per quanto riguarda gli stranieri dell’Unione europea c’è stato un aumento del 15.8%. Tutte le classi d’età hanno visto un aumento nelle denunce degli infortuni eppure quasi la metà dei casi ha riguardao lavoratori facenti parte della fascia d’età compresa tra i 40 e i 59 anni.
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