“I poveri da noi mangiano meglio dei ricchi”. Lo ha detto Francesco Lollobrigida, sostenendo che la gente meno ricca cerchi i prodotti di qualità a basso prezzo.
Forte la tesi espressa dal ministro dell’Agricoltura sul tema cibo, prezzi e qualità. Francesco Lollobrigida al meeting di Rimini di Fratelli d’Italia ha affermato che nel nostro Paese spesso i poveri, scegliendo dal produttore l’acquisto a costo più basso e di maggiore qualità, mangiano meglio dei ricchi. Il paragone è con gli Stati Uniti, dove a differenza dell’Italia a suo dire c’è grande differenza tra chi si alimenta in modo corretto tra ricchi e classi meno agiate.
Francesco Lollobrigida: “I poveri mangiane meglio dei ricchi”
Una affermazione che rischia di prestare il fianco a tante critiche, visto il periodo di grande crisi economica in cui si trova il Paese. Il ministro dell’Agricoltura durante un meeting a Rimini ha affermato che, scegliendo i prezzi più bassi e di qualità, le classi meno agiate in Italia riescono a mangiare meglio dei ricchi. A dire del ministro invece negli States i poveri vengono “rimpinzati”, e sul suolo americano sono i ricchi ad alimentarsi meglio.
Una teoria che arriva a pochi mesi da quella della sostituzione etnica, quando il tema era quello dei figli. Dunque, adesso Lollobrigida ha messo sul tavolo un’altra spiegazione, secondo la quale i poveri in Italia mangiano bene. La fonte del paragone con gli USA? Alcuni amici. “L’ho detto spesso agli amici degli Stati Uniti, e lo condividono anche loro: sono un grande popolo, ci hanno liberato, ci hanno difeso e lo fanno ancora; su una cosa non ci possono insegnare niente, a mangiare“. Riassunti stereotipati tra luoghi comuni che non trovano grande ricerca scientifica-economica nella sostanza, visto che al momento le difficoltà delle classi meno agiate sono sotto gli occhi anche nell’acquisto di beni di primissima necessità.
A salvare l’Italia sarebbe l’educazione alimentare dei cittadini, tra le varie classi. Italia nella quale i poveri mangiano meglio perché cercando l’acquisto a basso costo ricevono qualità. Lollobrgida conclude ancora con un elogio alla “difesa”: “Difendere il buon cibo e la qualità è anche una questione di qualità, per mettere le persone tutte sullo stesso piano”. Cosa che secondo Lollobrigida non avviene oltreoceano.
Differenze tra piccole e grandi città
Come ha fatto notare di recente Il Fatto Quotidiano però, nel rilanciare le parole del ministro, una tale teoria potrebbe trovare qualche punto di validità solo se si parla di piccoli comuni, Paesi lontani dalle grandi città. Il resto dei cittadini – la maggior parte della popolazione italiana vive nelle città medie e grandi – che vivono in periferia però faticano, eccome, a fare la spesa.
Città piene di fast food, importati semmai dagli Stati Uniti, negozi e catene di supermercati ormai costosissime, o altrimenti discount dove la qualità spesso scarseggia. Il cittadino che compra la frutta e la verdura dall’orto del vicino contadino dunque, per la stragrande maggior parte degli italiani è un’utopia ormai, salvo qualche mercato (come nella Capitale) dove in ogni caso la qualità si fa pagare profumatamente.
Tornando ai paragoni di Lollobrigida con gli States, il ministro cita percentuali di cittadini sovrappeso negli Usa, dove si tocca il 77% contro il 36% dell’Ue. In Italia la soglia è all’8%, anche se il trend nel nostro Paese è però in aumento – come sottolinea ancora Il Fatto – negli ultimi 50 anni.