Le parole del ministro, in occasione della kermesse milanese di FdI. Secondo Sangiuliano Dante sarebbe il fondatore del pensiero di destra.
Il ministro della Cultura ha fatto discutere per il suo intervento alla kermesse di Fratelli d’Italia a Milano organizzata in vista delle elezioni regionali. Secondo Sangiuliano Dante Alighieri avrebbe gettato le basi per il pensiero di destra italiano “tramite i suoi scritti politici e la Divina Commedia”.
“Quella visione dell’umano, della persona, delle relazioni interpersonali che troviamo in Dante Alighieri – ma anche la sua costruzione politica in saggi politici e nella divina commedia – sia profondamente di destra“. Lo ha affermato Gennaro Sangiuliano durante l’evento di Fratelli d’Italia a Milano in occasione delle regionali. Il giornalista, ministro della cultura, ha cercato di esprimere diversi concetti sulla destra italiana parlando di cultura appunto, di scrittori e letterati.
L’intervento di Sangiuliano si è aperto con i ringraziamenti a Giorgia Meloni, parlando del suo incarico come il sogno della vita. Diventare ministro della Cultura è secondo il saggista anche misurarsi e provare a cambiare le correnti.
Nella sua attività professionale, prima del gran finale su Dante, il ministro dice di aver sempre remato contro al luogo comune per il quale sia la sinistra ad avere l’egemonia sulla cultura nel nostro Paese.
Come “cultore della storia” parla della destra, che ha storia e cultura – citando anche un libro dal nome “Tutti i grandi scrittori sono di destra” – e nel forzare tale ipotesi Sangiuliano scomoda il sommo poeta.
“So di fare un’affermazione molto forte” continua il giornalista che poi va avanti con la sua teoria su Dante Alighieri. Non scende nel dettaglio, forse per mancanza di sostanziali crediti, ma comunque le sue parole hanno fatto parecchio discutere.
Come le visione dei rapporti interpersonali descritti nella Divina Commedia da Dante, uomo del suo tempo che viveva il medioevo, possano di fatto rappresentare il pensiero della destra moderna italiana, rimane un grande punto di domanda.
“Quindi la destra ha cultura, dobbiamo solo affermarla”, afferma convinto. Ma quello del ministro è francamente parso un particolare tentativo di dare autorevolezza al suo partito – che riporta ancora la fiamma tricolore dell’MSI con tanto di trapezio alla base non sembra francamente azzeccato.
Sangiuliano chiude poi il suo discorso legandosi ancora alla presunta egemonia di sinistra citando stavolta Togliatti e Gramsci. “Non dobbiamo sostituisci alla cultura gramsciana e alla loro egemonia, con l’egemonia della destra, dobbiamo liberare la cultura se è libera, se è dialettica, se è confronti”.
Arrivano anche le prime reazioni alle parole del ministro. Selvaggia Lucarelli sui suoi profili social ha condiviso il video delle dichiarazioni di Sangiuliano, commentando ironicamente: “Ci fa volare”. Ma anche dalla politica, come la presidente dei senatori del Pd.
Simona Malpezzi su Twitter ha scritto citando il ministro della Cultura che affermare che Dante sia il fondatore del pensiero di destra in Italia non è una cosa forte, bensì sciocca e senza senso, piuttosto che assurda.
E ancora la senatrice e scrittrice Tatjana Rojc, più dura, definisce tali dichiarazioni di ignoranza. “Il mondo culturale ride“, commenta Rojc sulle recenti uscite di Sangiuliano su Dante.
Dire che Dante sia di destra o di sinistra è un’affermazione di grande ignoranza, “solenne”, risponde la senatrice Pd. Il mondo culturale ride adesso di un ministro italiano, e questo secondo Rojc è un fatto negativo; poi la senatrice spera in una rettifica da parte di Sangiuliano: “Speriamo in pronto recupero“.
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