Secondo quanto riportato da un’inchiesta della TVN24 Giovanni Paolo II avrebbe appreso dei casi pedofilia di Cracovia prima di diventare Papa.
Giovanni Paolo II sarebbe venuto a conoscenza dei casi di pedofilia della chiesa polacca ancora prima del suo insediamento in Vaticano. L’allora vescovo di Cracovia avrebbe anche coperto diversi preti della diocesi, mandandoli all’estero dopo le prime accuse, scrivendo lettere di raccomandazione ma senza fare cenni alle denunce.
La diocesi di Cracovia era stata investita, negli anni ’60 e ’70 dallo scandalo pedofilia durante il vescovado di Paolo Giovanni II. A far luce sulla questione ci ha pensato la televisore TVN24, che ha indagato sull’operato del Papa prima di diventare vescovo di Roma, durante la sua “carriera” nella diocesi polacca.
Un’inchiesta durata più di due anni, denominata Franciszkańska 3 ossia l’indirizzo della Curia di Cracovia. In quella sede Karol Wojtyla ha prima studiato al seminario, poi nel 1946 è diventato sacerdote, e ancora vescovo, arcivescovo e cardinale, prima di diventare Papa il 16 aprile 1978.
A condurre le indagini è stato il giornalista Marcin Gutowski, famoso in patria come giornalista investigativo, il quale durante il suo lavoro ha sostenuto come già negli anni ’60 Wojtyla sarebbe stato al corrente dei casi di abusi su minori da parte di alcuni sacerdoti della diocesi, ma che il suo intervento si limitò allo spostamento dei preti in altre sedi – e come spesso accade nell’ambiente clericale – all’insabbiamento dunque senza mai avvertire le autorità.
A sostegno di questa tesi diverse prove, tra cui lo spostamento in Austria di un sacerdote con tanto di lettera di raccomandazione scritta al cardinale di Vienna, Franz König. Anche in quel caso nessun cenno alle violenze. Un testimone, tra i tanti intervistati, rimasto anonimo, ha inoltre raccontato di aver personalmente raccontato gli abusi subiti da un prete nel 1973 direttamente a Wojtyla, che gli avrebbe consigliato – per permettergli di capire se si trattasse di un bluff – di non segnalare gli abusi e che “se ne sarebbe occupato lui”.
Diverse le vittime e le famiglie incontrate dal giornalista, vittime di abusi, che hanno confermato come sull’intera questione vi fosse un atteggiamento piuttosto omertoso al tempo.
Insieme alle testimonianze Gutowski ha riportato anche dei documenti della polizia segreta comunista dell’epoca, insieme ad altri documenti della Chiesa rivenuti fuori dalla Polonia, mentre la diocesi di Cracovia ha negato – così come negli anni passati aveva negato documenti alla magistratura o alle commissioni di inchiesta pubblica sui casi di abuso – l’accesso alle documentazioni.
Un reportage che, secondo il creatore dell’inchiesta, dovrà mettere fine alla discussione: “Non si potrà più dire che Karol Wojtyla non sapesse, e molto prima di diventare papa”. Anche Thomas Doyle, prete statunitense che in passato si è occupato della questione – autore di un report sugli abusi sessuali su minori da parte del clero negli Usa – ha parlato di prove che tolgono ogni dubbio, che smentirebbero le difese a Papa Giovanni Paolo II, ossia che quando era Papa non fosse a conoscenza del reale fenomeno dei casi di abusi su minori in quel contesto.
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