Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire: meno della metà dei genitori italiani usa il seggiolino per il proprio figlio in auto; questa percentuale già preoccupante scende a livelli terrificanti al sud, dove viene usato da poco meno del 24% dei genitori, quasi 1 su 4.
Questi dati sono stati diffusi dall’associazione Altroconsumo durante il convegno “Vai sul sicuro“, organizzato dal portale specializzato Cercaseggiolini e tenutosi recentemente a Milano. Non conosciamo la metodologia con cui sono stati raccolti questi dati, probabilmente si tratta di un sondaggio; considerando che generalmente nei sondaggi molti intervistati mentono, la situazione reale dovrebbe essere anche peggiore.
Tuttavia possiamo considerare questo sondaggio sufficientemente attendibile, poiché le domande poste agli intervistati fotografano in modo abbastanza accurato la realtà che chiunque può osservare tutti i giorni sulle strade, ammesso che non sia troppo distratto dal telefonino. Alla domanda “perché non allacciate il bambino al seggiolino“, gli intervistati hanno risposto nel 75% dei casi “perché il rischio è basso“; nel 28% dei casi “perché il bambino fa i capricci“; nel 25% dei casi “perché si va piano“; nel 14% dei casi “perché un altro passeggero tiene in braccio il bambino“.
Tali dati sono sconfortanti, soprattutto se li colleghiamo a quelli provvisori dell’Istat sugli incidenti stradali nel 2015: sono morti 40 bambini e ragazzi fino a 14 anni, di cui il 42,5% di età fino a 4 anni. Inoltre nella stessa fascia di età ci sono stati 5.049 feriti, di cui il 25% fino a 4 anni. Ancora più grave è il fatto che dal 2001 al 2015 la percentuale di vittime di età fino a 4 anni sia salita dal 19,3% al 42,5%.
Questo vuol dire una sola cosa: che più della metà degli automobilisti italiani non ha la minima idea di cosa significhi la sicurezza in automobile. Ma la loro ignoranza fa morire degli innocenti, i loro stessi figli. Perché la facciamo tanto lunga? Rileggete a questo link cosa vuol dire trasportare un bambino in auto.
Alcuni dei partecipanti di questo convegno hanno suggerito l’erogazione di alcuni incentivi all’acquisto dei seggiolini. Irrilevante: li comprano ma poi tengono il bambino in braccio; il problema è il cervello della gente.
Si torna sempre alla stessa questione: quante multe vengono fatte per mancato uso del seggiolino? L’unico dato esistente, raccolto dall’Istat, comprende anche le contravvenzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza: nel 2015 sono state 189.096 su un totale di 7.854.287 multe, pari al 2,4%; è ragionevole supporre che la maggior parte sia relativa alle cinture, quindi le multe collegate ai seggiolini sono assolutamente irrisorie.
Perché i fondi per finanziare i pattugliamenti sono stati colpevolmente ridotti fino a livelli ridicoli; lo Stato è in tutte altre faccende affacendato, i comuni ormai usano quasi esclusivamente gli autovelox, usati spudoratamente solo come una tassa occulta. I controlli invece costano e non rendono denaro.
Però non si può sempre scaricare sulla Pubblica amministrazione (che ha le sue colpe, gravissime) il peso di condurre la propria vita in modo responsabile. Con la facilità di trovare informazioni esistente al giorno d’oggi, chi non sa è perché non vuole sapere. Imparare è faticoso; molto più facile un bel funerale con la bara bianca e i beffardi applausi fuori dalla chiesa. Applausi rivolti ai genitori perché sono stati così stupidi da aver contribuito ad uccidere i propri figli?
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