Questa settimana lasciamo perdere l’analisi grammaticale, andiamo su un argomento più leggero. Tuffiamoci ancora una volta nel mondo dei segni di punteggiatura italiani e andiamo a conoscere il due punti. Si tratta di un carattere tipografico fra i più comuni: dal punto di vista grafico sono una coppia di punti fermi messi verticalmente l’uno sull’altro, che assomigliano parecchio a una delle più diffuse grafie usate per indicare il segno matematico del diviso.
Per quanto riguarda la tipologia di pausa nella lettura, corrisponderebbe esattamente all’intervallo associato al punto e virgola: è infatti intermedio alla pausa lunga del punto fermo e a quella corta della virgola. Per quanto riguarda l’etimologia del termine che indica questo carattere non c’è praticamente nulla da spiegare: il nome rimanda semplicemente alla forma del simbolo.
Ma andiamo a vedere la funzione del due punti: fondamentalmente è quella esplicativa, cioè in pratica una frase da loro introdotta serve a spiegare il significato della proposizione precedente, esattamente come nell’enunciato che state leggendo ora. E di sicuro avrete notato che i due punti ci piacciono in maniera particolare.
Tuttavia il due punti può avere anche altre funzioni:
1) i due punti di solito precedono una lista numerata o un elenco puntato
2) i due punti possono sostituire una congiunzione di tipo causale, trasformando in questo modo una coordinata alla reggente quella che prima era una subordinata, come per esempio in: ‘Oggi non andrò al cinema perché ho paura che faccia troppo caldo’ che diventa ‘Oggi non andrò al cinema: ho paura che faccia troppo caldo’
3) nei copioni teatrali, nei romanzi, nei testi di narrativa, spesso i due punti si usano per introdurre un discorso diretto, mentre non si usano nel discorso indiretto: ‘Alice disse che Ian era veramente simpatico’ che diventa ‘Alice disse: – Ian era veramente simpatico-‘
Ovviamente il due punti è un segno grafico che viene ampiamente sfruttato in matematica e logica. Nel primo caso, come accennavamo prima, si usa per indicare una divisione: ’10:2 = 5′, ma si usa anche per definire il dominio e il codominio di una funzione. Per quanto riguarda le espressioni logiche, il due punti prende il significato di ‘tale che’. Inoltre, se seguito dal simbolo uguale, serve per indicare una definizione. Un ultimo appunto: in informatica i due punti vengono normalmente usati come separatore negli URI e in IPv6 o anche per indicare un namespace.
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