Ségolène Royal contro la Nutella: l’ex candidata socialista all’Eliseo, oggi ministro dell’Ecologia nell’attuale esecutivo francese, in un’intervista in diretta televisiva ha tuonato contro il celebre prodotto dolciario della Ferrero, reo a suo dire di utilizzare olio di palma, causa della deforestazione in molti Paesi del mondo come ad esempio nel sud-est asiatico. Per questo motivo il ministro ha invitato i suoi connazionali a non comprare più la Nutella, scatenando la reazione piccata della Ferrero e del ministro italiano dell’Ambiente Galletti. In serata è poi giunto un tweet di scuse da parte del ministro Royal per cercare di mettere fine all’imbarazzante querelle.
‘Bisogna ripiantare massicciamente gli alberi perché c’è stata una deforestazione che come conseguenza ha anche il riscaldamento climatico. Bisogna smettere di mangiare Nutella, per esempio, perché è l’olio di palma ad aver sostituito gli alberi. E quindi ci sono danni notevoli‘, ha dichiarato Ségolène Royal al Grand Journal di Canal +. Immediata la replica della Ferrero affidata ad un comunicato stampa: ‘Ferrero utilizza al 100 per cento olio di palma certificato sostenibile per i suoi prodotti confezionati a Villers-Ecalles. Abbiamo preso numerosi impegni per quanto riguarda l’approvvigionamento di olio di palma, la cui coltivazione può andare di pari passo con il rispetto dell’ambiente e delle popolazioni‘. L’azienda assicura che per le piantagioni di palma da loro utilizzate non sono state sacrificate foreste e spazi verdi vitali per il pianeta, ma la polemica mediatica non si placa, coinvolgendo il governo italiano, che ha ribattuto a muso duro le affermazioni del ministro transalpino.
‘Ségolène Royal sconcertante: lasci stare i prodotti italiani. Stasera per cena… pane e Nutella‘, dichiara il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, rinfocolando una frizione tra i due Paesi che era già scoccata nel 2012, quando la commissione Affari Sociali del Senato francese aveva approvato il cosiddetto ‘emendamento Nutella’ alla legge finanziaria, che prevedeva di aumentare del 300 per cento la tassazione dell’olio di palma a scopo alimentare, portandola da 100 a 400 euro alla tonnellata. Ma dopo le vibranti proteste dei consumatori, il provvedimento fu ritirato: ora l’impavida Ségolène ci riprova con questo invito al boicottaggio contro il marchio Made in Italy. Un’iniziativa che parte della stessa opinione pubblica francese giudica con perplessità, affermando che si tratta dell’ennesima sparata di un ministro in cerca di visibilità in vista della Conferenza di Parigi sul clima prevista per il prossimo mese di dicembre. E dopo la spinosa vicenda degli immigrati, si tratta del secondo motivo di frizione tra Italia e Francia a distanza di pochi giorni, due Paesi i cui rapporti non sono mai stati così freddi come oggi.
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