Sei italiana ma con papà nigeriano? Allora niente casa in affitto. Sta facendo discutere quanto successo a Martina Wave Ogunleye, 24 anni, italiana, figlia di una coppia mista che si è vista negare la possibilità di affittare una stanza a Padova per via delle sue origini. Come racconta il Mattino di Padova, Martina è italiana, di Marostica (VI), suo padre ha origine nigeriane, è al quinto anno di medicina a Padova, lavora in una gelateria e stava cercando un appartamento in affitto sul gruppo “Cerco, offro casa o stanze in affitto a Padova” su Facebook. Avendo visto un annuncio che poteva interessarle ma che era senza foto, ha contattato la padrona di casa che, come prima e unica cosa, le ha chiesto di che nazionalità era: quando ha scoperto che aveva origini nigeriane, le ha negato l’affitto. “Soprassediamo sulla sua richiesta di essere mia inquilina”, ha anche aggiunto.
Non è la prima volta che tra gli annunci di affitto a Padova spuntano casi di razzismo, verso gli stranieri ma anche i meridionali. L’episodio che ha visto protagonista Martina è solo uno degli ultimi in ordine di tempo, come confermato dalle tante testimonianze che sono state pubblicate sul gruppo.
Nel suo caso, il razzismo sembra palese. Senza sapere nulla di lei, forse solo dalla foto del profilo Facebook o dal cognome di origine straniera, la padrona di casa ha deciso di non darle l’appartamento in affitto.
Quando la studentessa le ha fatto notare che le informazioni sulla sua nazionalità non avevano nulla a che fare con la sua richiesta di informazioni, si è sentita rispondere dalla signora con tono piccato. “Mi sembrano informazioni legittime per sapere chi entra a casa mia. Comunque soprassediamo alla sua richiesta di essere una mia inquilina. Cordiali saluti”, si legge nella chat pubblicata sul gruppo dalla ragazza.
Immediatamente sui social è scoppiata la polemica. In tanti hanno mostrato solidarietà a Martina e hanno denunciato l’atteggiamento razzista che ha subìto, ma c’è anche chi difende la padrona di casa che avrebbe il “diritto” di sapere a chi affitta, come se dalla nazionalità dipendesse il carattere di una persona o l’essere un buon inquilino.
Raggiunta dal Corriere, la signora ha ribadito di essere nel giusto nel chiedere la nazionalità dei suoi potenziali affittuari e ha spiegato di aver risposto così alla ragazza perché era “strafottente”.
“La nazionalità è la prima cosa che chiedo a tutte le persone con nomi stranieri che mi contattano, è un mio diritto e per me è fondamentale”, spiega la signora che confessa di avere molti affittuari romeni e moldavi, “più bravi degli italiani e tutti puntualissimi nei pagamenti”. Il suo problema dunque è che Martina non sarebbe stata educata. “Avrei considerato anche la candidatura, ma la sua obiezione alla mia domanda mi ha indisposta: non voglio gente maleducata, doveva essere meno strafottente”, è stata la sua risposta.
Martina è però rimasta perplessa dalla dichiarazione rilasciata al quotidiano e soprattutto dai tanti che sui social la difendono. “Ma tutti quelli che pensano che sia giusto che una persona decida di non affittare a priori ai neri perché: ‘È casa mia decido io’ sono anche convinti che un datore di lavoro possa decidere di non assumere le donne perché: ‘si sa mai che si metta in maternità’?”, chiede dalla sua pagina Facebook.
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