Una scena che ha stupito tutti. ma si sa: i bambini sono capaci di esprimere i loro sentimenti nella maniera più pura possibile. Come ha fatto questo piccolo di soli 5 anni, che ha abbracciato un carabiniere.
Siamo a Caivano, in provincia di Napoli, nella parrocchia di don Maurizio Patriciello. Durante un incontro di legalità, ecco quel gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato.
Il bambino ha solo 5 anni ma ha riconosciuto, in quell’uomo che era lì davanti a lui e con una giacca nera (così proprio come il piccolo lo ha identificato) come “colui che era venuto a prendere il suo papà”. La storia, però, è molto più articolata di quello che sembra.
Siamo nella parrocchia di “San Paolo Apostolo” a Caivano, a nord di Napoli. Nella sua chiesa, don Maurizio Patriciello più volte ha portato le forze dell’ordine per degli incontri che parlassero di legalità, soprattutto ai più piccoli ed alle loro famiglie. In una cittadina di periferia, nota alle cronache troppo spesso per fatti legati alla criminalità organizzata, oggi invece si parla di un gesto d’amore che sa, anche, di legalità.
Sono poche le parole che il bambino, dicevamo, di 5 anni, ha sussurrato all’orecchio del comandante dei Carabinieri lì intervenuto per quell’incontro: “Sei venuto di notte e hai portato via papà” – ha detto il bambino. Quel gesto inaspettato che ha sorpreso tutti, a partire proprio dal comandante Antonio Maria Cavallo, che è stato riconosciuto dal figlio di cinque anni dell’uomo arrestato.
Ma il bambino ha continuato: “Avevi la giacca nera come quella che porti adesso, sei stato bravo. Mi ricordo di te, sei venuto di notte e hai portato via papà” – ha sussurrato all’orecchio del comandante. Il piccolo, poi, ha abbracciato il militare dell’Arma. Un gesto, non di rancore, ma quasi di ringraziamento per ciò che aveva fatto.
Ad organizzare questo incontro di legalità che ha permesso, fra l’altro, al bambino e a tanti come lui, di incontrare i Carabinieri e parlare di legalità, è stato proprio don Maurizio, da anni impegnato in prima linea nella lotta alla camorra e ai roghi di rifiuti tossici. All’inizio, il Comandante Cavallo è rimasto un attimo interdetto, quasi imbarazzato dal gesto del bambino, non sapendo se si trattasse di un gesto di gioia o dolore da parte sua.
Il bimbo ha riconosciuto il volto del capitano, si è avvicinato e gli ha tirato la giacca. Dopo avergli sussurrato le prime frasi gli ha chiesto: “Posso stare con te?”. Da lì in poi, la non possibilità più di dire no da parte del comandante. Ed è rimasto seduto in braccio a lui per tutta la durata dell’incontro.
Un gesto semplice, spontaneo, ma pregno di significato.
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