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Dopo le Elezioni Europee 2014 e la fine della relativa campagna elettorale, un gruppo nutrito di componenti di Sinistra Ecologia e Libertà si trova davanti a un dissidio non indifferente: restare in Sel, ovvero all’opposizione, o convogliare energie e progetti a favore di Renzi, abbracciando il Pd e affiancandosi con il principale partito nel Parlamento italiano?
Al momento sono tre le correnti di pensiero all’interno di Sel.
Da una parte c’è il neo coordinatore, vincitore del Congresso, Nicola Fratoianni, che vuole un partito ancora più a sinistra, antagonista rispetto al governo e che in Europa confluisca nel Gue, la sinistra unitaria europea.
Allo scoperto, e sul fronte opposto, si colloca il capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore, convinto che a questo punto è necessario superare anche l’ipotesi di una federazione con il Pd.
L’idea vincente è quella di un partito unico, secondo Migliore: “La sfida, di fronte al terremoto che ha sconvolto la geografia politica è costruire in Italia un soggetto unitario di sinistra, regolato dalla democrazia interna, che possa far vivere le aspettative di cambiamento. Senza restare ciascuno, Pd e Sel, nel proprio contenitore“.
Migliore incalza i suoi e chiede di seguire Renzi sulla strada delle riforme: “E’ bene stare dentro. Perché non avviamo subito un processo di collaborazione?“.
Come se non bastasse, niente Gue. Anzi, “Adesso si deve spostare a sinistra l’Europa, facendo eleggere con il Pse il presidente della commissione Ue“.
Nichi Vendola, il leader nazionale, la ‘terza corrente’, cerca di mediare con l’obiettivo di tenere uniti gli animi del partito: “Trasformeremo i nostri dissensi in consensi se Renzi ribalterà l’Europa e l’agenda di governo europea“.