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Sel si spacca: mezzo partito sarebbe in fuga da Nichi Vendola, in seguito alle polemiche relative al voto sul Decreto Irpef del Governo Renzi. Non è una situazione molto facile per il partito guidato da Vendola, che si ritrova ad avere a che fare con una spaccatura interna che potrebbe assumere dei contorni molto ben definiti. Al momento hanno fatto discutere le dimissioni di Gennaro Migliore, capogruppo di Sel alla Camera dei Deputati, ma una decina di deputati potrebbero allontanarsi dal movimento politico. E qualcuno parla già di un possibile avvicinamento al PD.
Gennaro Migliore diventerà il futuro capo della Sinistra in Italia? Sarà il punto di riferimento per l’ala di Sinistra del PD? Ovviamente è ancora presto per dirlo, anche perché i parlamentari non hanno ancora comunicato di voler entrare a far parte del Partito Democratico. “Si è interrotto il reciproco rapporto di fiducia che è seguito alla discussione nel gruppo parlamentare sul decreto Irpef e al successivo voto parlamentare”: sono queste le parole di Migliore, che ha detto di essere stato accusato di essere un sabotatore.
I deputati dimissionari
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Insieme a Migliore si sono dimessi anche Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Antimafia, Ileana Piazzoni e Titti Di Salvo. Ma la lista potrebbe ben presto aumentare e già si fanno i nomi di Nazzareno Pilozzi, Guido Quaranta, Alessandro Zan e Fabio Lavagno. Sull’ingresso del PD Gennaro Migliore non dà ancora delle speranze: “Non è una discussione all’ordine del giorno l’ingresso dei quattro dimissionari di Sel nel PD. E’ una cosa che valuteremo collettivamente”. Tra le opzioni ci sarebbe, infatti, anche quella della possibile creazione di un gruppo riformista.
Sulla questione è intervenuto Claudio Fava, che ha spiegato che si tratta di una “scelta dolorosa e insieme inderogabile, per la distanza che ormai separa Sel dal suo progetto originario”. Secondo Fava, “la scelta congressuale e le decisioni di questi mesi ci hanno portati ad abbandonare il terreno della nostra sfida politica naturale che era quello del socialismo europeo. Abbiamo preferito una collocazione in Europa e una pratica politica in Italia di forte arroccamento identitario”.
Le dichiarazioni di Vendola
Per Vendola tutto questo è un “errore politico”. Il segretario del partito di Sinistra ha ricordato che non c’è l’intenzione, da parte del movimento, di entrare all’interno del Governo Renzi. Vendola ha definito tutto come una vera e propria ferita: “Sono molto dispiaciuto. Ma noi rimaniamo all’opposizione per sfidare Renzi a cambiare agenda politica per combattere contro l’austerity”. Eppure lo stesso Vendola in precedenza aveva affermato che non ci sarebbe stata nessuna spaccatura nel partito e aveva auspicato la possibilità che Migliore tornasse sui propri passi, “perché gli voglio bene e l’ho considerato come un figlio”.