Selvaggia Lucarelli scrive a Virginia Raffaele. L’opinionista invita la conduttrice del Festival di Sanremo 2019 a lasciarsi andare di più. La comica e imitatrice ci ha abituati a uno stile più esuberante e a un linguaggio a tratti irriverente, ma nel ruolo di madrina della kermesse musicale, a detta della Lucarelli, è troppo ‘istituzionale’.
L’opinionista, con un post su Facebook, sprona la Raffaele a liberarsi della formalità a volte imposta dal palco dell’Ariston e a tirar fuori la sua anima di comica, quella in grado di far ridere e di caricaturare la realtà del piccolo schermo e del mondo dello spettacolo. Selvaggia Lucarelli scrive a Virginia Raffaele con toni pacati, come se fosse ‘la sua migliore amica e manager e fidanzato e madre’.
Selvaggia Lucarelli, il post dedicato a Virginia Raffaele
‘Il tuo punto di forza non sta nell’istituzionale, sta nella rottura. Perché tu non sei il bel vestito, la scaletta, i buonasera, le gag da musical. Tu sei i nostri, i loro difetti. Sei quello che ci rende ridicoli. Nudi. Scemi’, si legge nel post che l’opinionista dedica a Virginia Raffaele.
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Il giudice di Ballando con le stelle ha un’alta considerazione della Raffaele e nel post è fin troppo evidente. ‘Di donne belle che fanno ridere che sanno mettere e togliere maschere e diventare qualcun altro e far ridere e deformare e esasperare personaggi ci sei tu. C’era la Guzzanti ma è appannata, c’era la Cortellesi ma a un certo punto ha scelto la strada più noiosa.Tu hai un talento unico. Senza doppioni. Non ti sentire stretta in quel talento, perché in quel vestito lì stai comoda solo tu’.
La Lucarelli va dritta al punto ed esprime un pensiero che è condiviso da molti, ovvero che la Raffaele forse rende poco nel ruolo di conduttrice e non perché non è brava, ma forse perché ci ha abituati fin troppo bene e perché si trova – da padrona di casa – su un palco che spesso impone una certa formalità, una parola che non è possibile associare alla comica e imitatrice.
‘La tua bellezza non è il tuo valore. È il tuo valore aggiunto. Non ci puntare. Non dobbiamo dire ‘che figa la Raffaele’. Dobbiamo dire ‘è anche figa la Raffaele’. Ce ne dobbiamo ricordare alla fine, quando abbiamo finito di ridere e di spellarci le mani per gli applausi. E se in futuro avrai dei dubbi su cosa sia giusto per te, pensa questo: non accettare mai un ruolo in cui sei tu quella che deve annunciare la pubblicità. Detto questo, ti si vuole bene lo stesso’, conclude la Lucarelli.