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Nelle librerie dallo scorso marzo Selvaggia Lucarelli con Che ci importa del mondo, il primo libro dell’opinionista più seguita del web, continua a suscitare curiosità da parte dei lettori, e non solo.
C’era d’aspettarselo che prima o poi la famosa blogger, già showgirl ed ex concorrente a La Fattoria, avrebbe fatto la sua comparsa anche tra gli scaffali delle librerie, ma sicuramente in pochi si aspettavano che l’avrebbe fatto in maniera, per così dire, tutt’altro che indignitosa.
Edito dalla Rizzoli, il libro della Lucarelli racconta, con più di una sfumatura autobiografica, la storia di Viola, trentottenne di Milano che vive da sola col figlio Orlando. Opinionista televisiva appassionata, Viola è una donna di successo che, grazie al suo ruolo in tv, è diventata femminista per ‘esigenze lavorative’: amata dal pubblico femminile, è temuta invece da quello maschile, proprio per la severità con cui condanna le abitudini e i costumi degli uomini di oggi.
Quello di Viola è in realtà però solo un ruolo, una parte fittizia che ella stessa si è ritagliata: la sua vita sentimentale è infatti un disastro, soprattutto dopo i tentativi di dimenticare l’ex marito, un uomo dedito alla bella vita e in corsa per diventare il sindaco della città. Tra uomini che la corteggiano e chiacchiere con le amiche, tra i litigi con l’ex e i discorsi col figlio, la donna cercherà la propria strada, trovando un compromesso tra la vita di madre e quella di personaggio televisivo. Fino a che una scoperta inaspettata la porterà a commettere un errore imperdonabile.
Autobiografico o meno, il libro della Lucarelli si muove coerentemente tra due blocchi ben distinti: da una parte c’è Milano, città del sushi e dei salotti televisivi, dall’altra il mondo di Viola, un microcosmo che va dal ruolo televisivo di successo a quello di madre sola con figlio a carico. In tutto questo ironia e battute la fanno da padrone, ma non nascondono però il vuoto affettivo che circonda la protagonista: l’unica cosa che le manca davvero è un legame che stabilizzi emotivamente la sua vita, un uomo che la faccia sentire se stessa, dandole quella sicurezza che neppure il successo televisivo può regalarle. Le manca, insomma l’amore vero, quello che fa fatica a trovare perché troppo condizionata dalla fine della sua ultima, tempestosa, relazione.
Forse nessuno ci avrebbe scommesso ma, che piaccia o meno, il libro di Selvaggia Lucarelli scorre, romantico senza essere sdolcinato, imprevedibile senza cadere nella banalità o, peggio ancora, nel ridicolo. E’ un romanzo che denota una scelta molto coraggiosa: la blogger più famosa d’Italia infatti avrebbe potuto tranquillamente limitarsi ad un molto più comodo istant book impreziosito da qualche succulento pettegolezzo – invece che scrivere 570 pagine – con la certezza che il gossip, inserito ad arte, comunque ripaga sempre. Ed invece anche ad una donna fashion ed amante della moda come lei, può piacere scrivere. Scrivere e concepire opere letterarie che scorrono portando con sé una buona dose d’umorismo e d’ironia. Senza trascurare il fatto che, con buona pace di chi l’ha criticata senza neanche leggere il romanzo, il risultato può essere più che soddisfacente.