Un codice comune, a quattro colori, per classificare l’avanzamento dell’epidemia di Covid e rendere più chiara ai cittadini dell’Unione Europea la mappa dei contagi e le limitazioni per i viaggi.
È stata approvata oggi dai ministri per gli Affari europei in Lussemburgo la proposta del “semaforo UE” avanzata dalla Commissione europea.
Per evitare il crollo del sistema Schengen, l’Unione mette in atto un codice comune per classificare l’avanzare dell’epidemia attraverso quattro colori comuni a tutti i Paesi.
Inoltre, si prende un impegno: non chiudere più i confini, ma piuttosto imporre tamponi obbligatori all’ingresso a chi arriva da zone rosse. Bruxelles chiede anche che i governi comunichino rapidamente sia agli altri Paesi che alla popolazione tutte le decisioni almeno 24 ore prima dell’entrata in vigore, di modo da non generare ulteriori danni e confusione.
Covid e viaggi, un semaforo a quattro colori garantirà maggiore chiarezza ai cittadini
Il “semaforo”, proposto dalla Commissione europea a settembre e approvato oggi, prevede di uniformare i colori che i governi utilizzano per classificare la situazione nelle varie regioni dei loro Paesi. I colori sono rosso, arancione, verde e grigio e grazie ad essi, univoci si eviterà di generare confusione nei cittadini e tra gli operatori economici. Così facendo, inoltre, la mappa dei contagi e delle limitazioni diventerà automaticamente più chiara per tutti.
Nello specifico, chi arriverà dalle zone verdi non subirà alcun tipo di restrizione negli spostamenti e nei viaggi, mentre chi partirà da zone arancioni o rosse potrà essere sottoposto a tamponi obbligatori o, in assenza di test valido, alla quarantena. Infine, il grigio ricorrerà se non ci sono abbastanza dati per valutare, o se la percentuale dei test è di 300 o meno per 100mila abitanti.