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Sembra che la Apple voglia mettere le mani sul Manchester United

Subito dopo l’annuncio della separazione (consensuale) tra il Manchester United e Cristiano Ronaldo, un’altra notizia è arrivata da quelle parti. Il club che Alex Ferguson ha portato a brillare per oltre venticinque anni, infatti, potrebbe essere venduto dalla famiglia Glazer, che lo amministra da 17 anni.

L’Old Trafford – Nanopress.it

Secondo quanto dicono i media inglesi, qualche acquirente si sarebbe anche fatto avanti. Uno potrebbe essere Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple, e al momento è quello più accreditato. Gli altri arrivano sempre dal mondo del tech statunitense e sono Amazon e Meta – la società che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp – entrambi non in buone acque e costretti a licenziare migliaia di dipendenti al mondo. A rendere molto appetitoso il boccone è l’orda di fan che i Red Devils hanno, ma anche lo United potrebbe trarne beneficio da questo acquisto.

Apple potrebbe comprare il Manchester United per più di 5 miliardi di dollari

È tempo di cambiamenti in casa Manchester United e, a giudicare da quello che ha detto Cristiano Ronaldo quando se n’è andato sbattendo la porta (in senso figurato, ovvio), è pure il caso. Secondo il fenomeno portoghese, svincolato d’oro della prossima finestra di calciomercato, a livello infrastrutturale i Red Devils sono rimasti fermi a com’erano quando lui era ancora un giovincello, e all’Old Trafford si è lanciato come un campione assoluto.

Dei tifosi del Manchester United – Nanopress.it

Campi, strutture, anche il cuoco è finito nel mirino di CR7, il cui ritorno in Premier League non è stato esattamente come aveva immaginato. Che si tratti di una vendetta o meno, subito dopo aver annunciato la fine del loro rapporto in maniera consensuale, si è fatta avanti la notizia che i proprietari del club, la famiglia Glazer, volevano venderlo, e per questo hanno affidato il compito a Raine, la stessa società che si è occupata della vendita del Chelsea qualche mese fa.

È notizia, invece, di dominio pubblico nel Regno Unito, in particolare in Inghilterra, che qualcuno di molto facoltoso (e con il portafoglio parecchio pieno) si sia già fatto avanti per l’acquisto, ovvero Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple. I patron, alla guida della società da 17 anni, chiedono 10 miliardi di dollari, ma potrebbero accontentarsi anche di meno, e la Mela è disposta a mettere sul piatto 5,8 miliardi.

Tim Cook – Nanopress.it

L’affare gioverebbe tanto agli uni, quanto agli altri, specialmente farebbe felici i tantissimi tifosi dei Red Devils sparsi per tutto il mondo – sono oltre un miliardo, e negli ultimi anni sono anche cresciuti, quasi esponenzialmente. Il Manchester United, infatti, è una delle squadre che ha più supporters, e non solo in Inghilterra. In molti, ammaliati dalla stella che Alex Ferguson, storico manager del club, ha fatto brillare, tengono per gli uomini di Erik ten Hag anche al di fuori del Regno Unito, ed è per questo che da Apple vorrebbero metterci le mani.

Dall’altra parte, il gigante di Cupertino potrebbe mettere a disposizione del rinnovamento l’immenso patrimonio che ha a disposizione – circa due trilioni di dollari -, rendendo il club uno dei più ricchi di sempre (ma non quanto il Newcastle, probabilmente).

Apple deve fare attenzione ad Amazon e Meta

Altri colossi del mondo della tecnologia, a quanto dicono dal The Times, però, pare abbiano messo gli occhi sullo United. Non due a caso, tra l’altro, ma Amazon e Meta. Sia l’azienda di Jeff Bezos, sia quella di Mark Zuckerberg, però, non se la stanno pensando proprio bene nell’ultimo periodo (per quanto sia possibile dirlo con miliardari di questo calibro).

Dopo Elon Musk, proprietario di Tesla e ora anche di Twitter, anche loro hanno iniziato a tagliare il personale delle loro aziende, ed è per questo motivo che la discesa in campo per acquistare il club di Premier League sembra più difficile a farsi che a dirsi. Certo è che per i numero uno della società di e-commerce e per quello di Facebook, Instagram e WhatsApp, investire nei Red Devils potrebbe rappresentare una vera miniera d’oro.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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