La senatrice Cirinnà reclama i 24mila euro scoperti nella cuccia del suo cane l’estate scorsa. Il ritrovamento non ha ancora una spiegazione.
Si torna a parlare della scoperta incredibile di 24mila euro trovati nella cuccia del cane della senatrice del partito democratico, Monica Cirinnà e di suo marito, Esterino Montino, sindaco di Fiumicino. Il ritrovamento dei 24mila euro, in biglietti da 500 euro, risale all’estate scorsa. Ma adesso la Senatrice, reclama la somma.
Lo strano caso del ritrovamento di 24mila euro
L’incredibile scoperta della somma di denaro risale al 18 agosto del 2021 nella proprietà di Cirinnà, la CapalBiolfattoria, a pochi chilometri da Capalbio, in Toscana. Quando il figlio di Montino, demolendo la cuccia all’interno dell’azienda agricola, trova il piccolo tesoretto in contanti. Ai carabinieri, l’uomo dice di pensare che fossero soldi falsi. I militari dell’arma sequestrano l’intera quantità di denaro ma senza ritrovare più la cuccia del cane.
Dopo il ritrovamento della somma di denaro, la coppia prese le distanze dalla scoperta dichiarando che, con tutta probabilità, i soldi erano stati occultati da qualche malvivente e che la cuccia, seppur all’interno della proprietá, era lontana dalla casa. Tuttavia, gli investigatori scartarono immediatamente la possibilità che i soldi fossero frutto dello spaccio di droga, per il taglio grande delle banconote. Ma la Senatrice del Pd batte comunque cassa.
Cirinnà reclama i soldi: “Erano a casa mia”
Il 4 di maggio, la senatrice Cirinnà chiede, tramite il suo avvocato, che le venga restituita la somma di denaro che, nel frattempo, era stata sequestrata. Non essendosi trovata la soluzione del giallo del ritrovamento, si era proceduto alla richiesta di archiviazione per il reato di riciclaggio di denaro contro ignoti. Ma, in maniera inesperata e opponendosi alla confisca della somma, la Cirinnà ha fatto richiesta per la restituzione del denaro.
Tuttavia, il giudice delle indagini non ha accolto la richiesta dlla Senatrice. In ogni caso, spiega il giudice, “vale la disciplina delle cose ritrovate”, secondo la quale, solo la metà del valore del ritrovamento spetta al proprietario del terreno e l’altra metà, è di chi trova l’oggetto in questione: il figlio del sindaco Montino e un operaio presente con lui durante la demolizione della cuccia del cane. Se con 24 mila euro felici corrono le ore… alla Cirinnà, non resta che reclamare la sua metà al figlio del marito. E così questa storia avrà una equa conclusione.