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Salute

Senegal: 11 neonati muoiono in un incendio in un ospedale

In Senegal la sanità è a livelli totalmente deficitari. Un incidente, causato da un cortocircuito, riaccende lo sdegno per le carenze del sistema sanitario in molti paesi africani.

Ospedale di Tivaouane in Senegal – NanoPress.it

In Senegal una strage di neonati

Undici neonati sono morti all’ospedale Mame Abdoul Aziz Sy Dabakh nella città di Tivaouane, nel Senegal occidentale, dopo che mercoledì è scoppiato un incendio nella unità neonatale.  L’incendio è stato originato da un cortocircuito, ha dichiarato giovedì ai media Abdoulaye Diouf Sarr, ministro della Salute.

Il grave incidente ha causato enorme shock e indignazione nel Paese africano, mettendo in luce le carenze del suo sistema sanitario. Un anno fa, anche altri quattro bambini sono morti a causa di un incendio in un ospedale pediatrico nella città di Linguére e, lo scorso aprile, una donna e il suo bambino sono morti nell’ospedale di Louga per mancanza di cure adeguate durante il parto.

Ciò che fa più male in Senegal è la ripetizione di questo tipo di eventi. La morte della giovane Astou Sokhna e del suo bambino durante il parto lo scorso aprile, all’ospedale di Louga, ha già generato un’ondata di indignazione popolare per le carenze del sistema sanitario senegalese, che si è espressa in manifestazioni di rabbia per le strade e per social media.

Secondo le successive indagini, la donna è morta dopo che, per farla partorire, le è stato fatto un taglio cesareo dopo aver aspettato ben 20 ore, perché il personale ospedaliero si era rifiutato di operare prima la donna perché l’intervento non era stato programmato.

Le tre ostetriche che erano in servizio quel giorno sono state successivamente condannate a sei mesi di carcere da un tribunale senegalese per “mancata cura di una persona in pericolo”, mentre il governo ha licenziato il direttore dell’ospedale.

Il presidente del Senegal, Macky Sall, che giovedì ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, ha confermato quanto accaduto attraverso il suo profilo Twitter. “Ho appena appreso con dolore e sgomento della morte di 11 neonati nell’incendio avvenuto nel reparto neonatale dell’ospedale Mame Abdou Aziz Sy Dabakh di Tivaouane.

Tre ostetriche condannate a sei mesi di carcere

Alle loro madri e alle loro famiglie esprimo le mie più sentite condoglianze”, ha scritto Sall, che si trova all’estero e ha inviato sul posto Antoine Diome, ministro dell’Interno. “Il presidente ci ha incaricato di aprire un’indagine e fare un elenco delle necessità di attrezzature di tutti gli ospedali del Paese”, ha assicurato il ministro.

Macky Sall, Presidente del Senegal – NanoPress.it

Oltre a Diome, altre autorità locali e regionali sono apparse in ospedale dopo aver appreso dell’incendio. La città, situata a circa 120 chilometri a nord-est di Dakar, la capitale del Paese, si è svegliata questo giovedì scossa dalla tragedia, di cui si conoscono poco a poco i dettagli.

Molte delle madri che hanno perso i loro bambini, incredule per l’accaduto, sono andate in ospedale non appena hanno saputo dell’incendio, per verificare se i loro figli fossero realmente morti. Tivaouane, con circa 40.000 abitanti, è anche considerata una città santa, in quanto è il cuore di una delle principali confraternite musulmane del paese, i Tidiani. “Questa situazione è riprovevole ed estremamente dolorosa”, ha assicurato il ministro della Salute alla radio senegalese Rfm, “c’è un’indagine aperta per scoprire esattamente cosa sia successo”.

Diouf Sarr, che era a una riunione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra, ha annunciato il suo immediato ritorno nel Paese. L’anno scorso altri quattro bambini sono morti dopo l’incendio nell’area pediatrica dell’ospedale di Linguère, nel nord del Paese. Tutti questi incidenti hanno portato gran parte della società civile a chiedere maggiori investimenti nella sanità e negli ospedali senegalesi.

Il think tank Wathi ha lanciato a marzo una raccolta di firme in tal senso e il suo direttore, Gilles Yabi, ha denunciato durante un dibattito gravi problemi di igiene, tagli regolari dell’acqua, proliferazione di zanzare e altri insetti, scarsa qualità dell’attrezzatura e mancanza di un’adeguata manutenzione, nonché l’assenza di tecnici qualificati.

Infine, ha espresso preoccupazione per la mancanza di formazione degli operatori sanitari.Già nel 2019 Serigne Babacar Sy Mansour, leader religioso dei tidians, aveva allertato le autorità delle terribili condizioni dell’ospedale di Tivaouane con dichiarazioni che oggi suonano preveggenti.  “Se l’ospedale fosse una persona, diremmo che è paralizzata”, ha detto.

“Questa struttura sanitaria non ha bisogno di promesse, ma di soluzioni urgenti. Abbiamo già ricevuto delle promesse e stiamo ancora aspettando che si realizzino. Comprendiamo che può richiedere tempo, ma se ci vuole troppo tempo potrebbero esserci conseguenze che possono influenzare direttamente i pazienti”, ha aggiunto.

Paolo Battisti

Giornalista Pubblicista dal 2013. Amo la storia e mi occupo di politica estera

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