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Questa settimana ci dedichiamo al programma che, nell’ ultimo periodo, ha occupato il prime time del sabato di Rai Uno: Senza Parole. Il concept? E’ presto detto: sotto l’egida di una materna Antonella Clerici, i protagonisti della trasmissione si recano in studio per dire qualcosa di importante ad un proprio caro, lasciandolo spesso di stucco, “senza parole”, appunto. Ecco allora fioccare proposte di matrimonio, messaggi di scuse, incontri tra persone che non si vedevano da molto tempo. Una tipologia di programma a cui la tv degli ultimi decenni ci ha abbondantemente abituato.
Il piccolo schermo diventa sostituto dello spazio privato, luogo in cui vengono fatte confessioni intime, in cui si esprimono sentimenti personali, alla ricerca più o meno consapevole di una legittimazione derivante dall’aver pronunciato le fatidiche parole “qui, davanti a tutti”. La sfera privata si sovrappone e si confonde con quella pubblica come ormai, del resto, accade in buona parte dei programmi televisivi contemporanei.
Senza parole rimanda chiaramente ad altre trasmissioni più o meno recenti, prime fra tutte Carramba che sorpresa! e C’è posta per te, con cui, tra l’altro, condivide anche la collocazione in palinsesto. Il programma si caratterizza per una molteplicità di toni, alternando storie più leggere ad altre più drammatiche, senza rinunciare all’elemento strappalacrime, e includendo, come si conviene ad una trasmissione di prime time del sabato sera firmato Rai Uno, elementi di varietà. In quest’ottica, nonché per suscitare maggior interesse e curiosità da parte dello spettatore, Senza Parole coinvolge anche volti noti in qualità di protagonisti delle storie raccontate.
Nel complesso la proposta di Rai Uno sembra essere una copia di altri programmi analoghi, non propone idee nuove né nuove modalità comunicative. Difficile che un format del genere possa riuscire a competere, seppur giocando la partita su target parzialmente differenti, con un consolidato Amici di Maria De Filippi che, per mesi, ha fidelizzato il proprio pubblico.
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