L’episodio si è registrato in un istituto della Vallagarina, nel Trentino. Il cellulare dell’adolescente avrebbe squillato durante l’ora di religione, così l’insegnante glielo ha sequestrato.
A riportare la notizia è il quotidiano L’Adige. Il padre del ragazzo si sarebbe rivolto a un legale, definendo illegittima la decisione di porre sotto sequestro il cellulare dell’adolescente. Il telefonino sarebbe stato restituito allo studente dopo alcuni giorni.
Stava seguendo la lezione di religione, quando il suo cellulare ha squillato, disturbando la classe. Così l’insegnante ha deciso di sequestrare il cellulare del suo alunno, scatenando la rabbia del padre del ragazzo. L’episodio si è registrato in un istituto della Vallagarina, nel Trentino, dove un ragazzo di 11 anni si è visto sequestrare il cellulare dal suo professore di religione. Il padre del giovane studente – come riferisce l’Adige – si è quindi rivolto a un legale, per procedere nei confronti dell’insegnante e della dirigente scolastica.
Il genitore ha definito illegittimo il sequestro del telefonino, ma ha parimenti ammesso l’errore del figlio, auspicando per lui una nota disciplinare o un richiamo. Ha quindi incontrato la preside, ma questo non è bastato a farlo desistere dalla decisione di sporgere denuncia.
“Le linee guida del ministero e il garante della privacy sostengono chiaramente che la scuola può proibire l’uso del cellulare ma non esercitare poteri coercitivi di perquisizione al fine di verificare il rispetto del regolamento, così come l’insegnante non può provvedere al sequestro”
ha precisato il padre dello studente.
Facendo riferimento alla circolare firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, riguardo le disposizioni sull’uso dei telefoni cellulari in classe, si legge che: “È vietato utilizzare il cellulare durante le ore di lezione, visto che lo strumento può essere un elemento di distrazione per sé e gli altri, oltreché una mancanza di rispetto verso i docenti che svolgono la lezione.” Non è quindi consentito l’uso del cellulare in classe, ma non viene precisato come si dovrebbe muovere la scuola in caso ciò avvenisse.
“Invitiamo le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi” si legge ancora nella circolare. Viene inoltre precisato che l’utilizzo dei cellulari è consentito, qualora il docente lo decida, per finalità inclusive, didattiche e formative.
Insomma, la circolare invita al buon senso, che dovrebbe suggerire di non utilizzare il cellulare a scuola, ma non precisa come comportarsi se allo studente dovesse mancare il buon senso di non utilizzare il telefonino in classe.
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