Invece che finire in opere caritatevoli e avere finalità di culto, il denaro del quale si era impossessato l’ex abate di Montecassino Pietro Vittorelli, fra il 2007 e il 2013, è finito tutto nelle sue tasche. Stiamo parlando di più di 500 mila euro prelevati dai conti dell’abbazia, ai quali aveva accesso illimitato, che sono stati sequestrati per disposto del gip Vilma Passamonti su richiesta del pm Francesco Marinaro. Non solo Vittorelli aveva attinto soldi dai conti ma aveva anche riciclato in più tranche ulteriore denaro attraverso i conti correnti gestiti dal fratello Massimo, che faceva da intermediario finanziario per far tornare i soldi nelle disponibilità dell’abate.
Nello scorso mese Vittorelli ha partecipato alla convention di Forza Italia a Fiuggi per poi presenziare a un convegno organizzato nella sede del Parlamento europeo a Roma, dove è stato fotografato in abiti civili accanto al consigliere regionale Mario Abbruzzese e al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani.
Tutto questo dopo le dimissioni dal suo incarico ecclesiastico avvenute nel giugno 2013 per motivi di salute, come Ratzinger, il Papa che l’aveva nominato Abate di Montecassino sei anni prima. Le sue dimissioni sono state salutate da diversi attestati di stima, fra i quali quelli firmati da Nicola Zingaretti, presidente della Regione, che lo ringraziava per la dedizione che riservava alle condizioni sociali e morali del territorio del Lazio.
Il fattaccio dei 500 mila euro non solo fa scalpore per l’ambito nel quale è stato compiuto, ma anche perché l’Abbazia di Montecassino non è un luogo sacro qualunque: è uno dei più famosi in Italia, visitato anche da Benedetto XVI nel 2009 e rifugio, anche se la notizia è stata smentita dall’abbazia stessa, dell’ex presidente della Regione Lazio Pietro Marrazzo, coinvolto nello scandalo “trans”.