[didascalia fornitore=”Ansa”]Ansa – Sergio Castellitto all’undicesima edizione italiana de Le Conversazioni [/didascalia]
A favore di tutte le donne vittime di molestie nel mondo del cinema si è schierato Sergio Castellitto che ha manifestato la sua completa solidarietà nei confronti di Asia Argento e delle giovani aspiranti attrici che hanno avuto il coraggio di denunciare. L’attore e regista, inoltre, ha criticato tutte quelle artiste italiane che, firmando Dissenso Comune, si sono rese autrici di una lettera ‘democristiana, che non ha mosso nulla’.
Una voce maschile fuori dal coro (finalmente!) quella di Sergio Castellitto che si è espresso a chiare lettere sullo scandalo delle molestie nel mondo del cinema e dello spettacolo difendendo ‘a prescindere’ le donne. Rivendicando, con forza, il diritto di essere considerato ‘un uomo perbene’ e dichiarando apertamente che tutti i molestatori debbano essere considerati delle ‘m**** umane’, Castellitto non ha avuto dubbi nel dire a GQ: ‘Bisogna schierarsi, dire da che parte si sta, e da che parte bisogna stare? Semplice: dalla parte delle vittime’.
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Sergio Castellitto, dunque, non ci sta ad essere additato come uno del cinema che fa lo stesso mestiere di chi, lavorando nel mondo dello spettacolo, abusa del proprio potere per compiere atti scellerati sulle donne: ‘Non siamo tutti così, io non sono così, tanti non sono così’.
Non tutti, infatti, sono molestatori, ma chi lo è non merita alcun genere di alibi perché ogni uomo, per tutti i giorni della sua vita, può scegliere di essere gentiluomo.
Il punto di vista dell’attore e regista, quindi, è chiaro e preciso: si sta dalla parte delle vittime – ‘Come direbbe Totò: a prescindere’ – e non si punta il dito contro chi, come Asia Argento, ci ha messo del tempo a denunciare.
‘Ma la gente si rende conto di cosa significhi, per una donna che ha subito, vincere la vergogna e parlare?’ – ha sottolineato Castellitto, riprendendo la massima di un filosofo tedesco che diceva che ‘la peggior crudeltà è far provare vergogna’.
‘Tutte queste donne raccontano la stessa cosa: la sensazione più terribile che hanno provato è la vergogna’ – ha continuato, sostenendo con fermezza che un uomo che ‘fa provare vergogna’ non può essere in alcun modo considerato ‘un gentiluomo’.
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Il rimprovero più grosso, Sergio Castellitto lo rivolge alle attrici italiane che non hanno manifestato alcun genere di solidarietà nei confronti delle donne che hanno denunciato.
‘Diciamo che in Italia, unico Paese, gran parte del gotha delle artiste è stato molto ambiguo e questo la dice lunga sul fatto che da noi quello della gestione maschile del potere è un tema molto più grave che altrove’ – ha tuonato, condannando quell’ambiente che ha fatto ‘quadrato’ e le attrici che si sono mostrate ‘d’accordo sulle parole d’ordine da usare per circoscrivere lo scandalo’.
‘Ci si è concentrati sul comportamento delle accusatrici e si è dimenticato chi era il ladro della marmellata’ – ha continuato Castellitto, che ha puntato il dito contro tutte quelle frasi utilizzate dal mondo dello spettacolo che sembrerebbero dire ‘siccome hai ceduto per non rinunciare ai tuoi sogni sei una put****’.
L’attore e regista si è espresso duramente anche contro Dissenso Comune, la lettera firmata da alcune attrici italiane che si sono schierate a favore della vittime di molestie.
‘Si è scelta, anche nella protesta, la via più ecumenica’ – ha detto – ‘È una lettera sostanzialmente democristiana, che non ha mosso nulla. Questo è un Paese che ha una capacità impressionante di mangiare, digerire, vomitare e far sparire l’immondizia sotto il tappeto’ – ha continuato, facendo presente ‘che non basteranno quattro spillette ai David di Donatello per dire che siamo ancora vigili’.
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Il pensiero di Sergio Castellitto, infine, è andato ad Asia Argento, spesso additata dalle colleghe per aver denunciato le molestie subite da Weinstein solo venti anni dopo.
‘Sono posizioni davvero disdicevoli, feroci. Asia va rispettata perché ci ha messo la faccia’ – ha spiegato l’attore e regista, vedendo nelle parole della Argento ‘tutte le sfumature della sottomissione, dell’intimidazione, dell’accettazione contro la tua propria natura’.
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