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Serie A, com’è andata la decima giornata di campionato

Il Napoli non si ferma più, in Champions League come in Serie A. Pur soffrendo un po’ contro il Bologna, gli uomini di Luciano Spalletti vincono e mantengono la testa della classifica davanti all’Atalanta – che ha vinto in rimonta contro il Sassuolo – e il Milan, anche lei non brillantissima contro l’Hellas Verona. La Juventus, invece, riesce a portare a casa tre punti fondamentali nel derby della Mole contro il Torino non troppo vivace, ecco.

La Fiorentina esulta per il gol del pareggio contro il Lecce – Nanopress.it

La Roma supera la Sampdoria, sempre più fanalino di coda, grazie a un rigore del capitano Lorenzo Pellegrini. Solo un pareggio (e senza gol) per Lazio e Udinese allo stadio Olimpico, mentre l’Inter vince senza problemi in casa contro la Salernitana. La Fiorentina pareggia in casa del Lecce e continua a non ingranare in Serie A.

Serie A, il derby della Mole è della Juventus. Napoli, Atalanta e Milan non perdono terreno

EMPOLI-MONZA 1-0 – Basta un gol di Haas all’undicesimo ai padroni di casa di Paolo Zanetti per superare un Monza che con la cura Raffaele Palladino non solo non aveva mai perso, ma non aveva neanche mai preso reti. Eppure è andata così: con tanto possesso dei brianzoli, qualche tiro in più ma non in porta, e soprattutto un espulso. Rovella, infatti, quasi allo scadere riceve un rosso diretto dall’arbitro Antonio Rapuano, che poi fischia anche il termine dell’incontro. L’Empoli fa un piccolo balzo in classifica arrivando addirittura nella parte destra, la squadra di Silvio Berlusconi, invece, si ferma sul più bello e alla prossima c’è pure il Milan.

TORINO-JUVENTUS 1-0 – Fino al settantesimo, nel derby della Mole, non succede praticamente nulla se non l’infortunio di Bremer- che lo terrà lontano dal rettangolo verde per almeno 20 giorni -, sostituito da Massimiliano Allegri con il capitano Bonucci. Poi segna Vlahovic, che sul corner di Danilo deve solo allungare il piede e trafiggere la porta difesa da Milinkovic-Savic, e si torna a dormire. La Juventus (forse) esce da un periodo di crisi nera e guadagna tre punti fondamentali almeno per il morale, il Torino perde l’ennesima stracittadina e rimane là, nel limbo.

L’esultanza di Dusan Vlahovic per il gol nel derby della Mole – Nanopress.it

ATALANTA-SASSUOLO 2-1 – L’anticipo del sabato sera tra Atalanta e Sassuolo risveglia un po’ i tifosi di calcio: Kyriakoupolos apre i giochi per i neroverdi al 41esimo, ma dopo appena cinque minuti Pasalic, al primo gol stagionale, riequilibra il risultato, e così finisce anche il primo tempo. La seconda frazione, poi, si apre con Lookman che mette la parola fine a un match in cui torna in campo anche Berardi, ma è subito costretto a uscire, quasi tra le lacrime, dopo appena 23 minuti. I bergamaschi di Gian Piero Gasperini continuano a tallonare il Napoli a due lunghezze di distanza, gli emiliani, invece, rimangono fermi immobili dov’erano anche la settimana scorsa, quando anche contro l’Inter hanno perso, sempre per 2-1.

INTER-SALERNITANA 2-0 – Ecco, a proposito dei nerazzurri, nel lunch match che apre la domenica calcistica, bastano esattamente 14 minuti a Lautaro Martinez a far vedere chi comanda alla Salernitana di Davide Nicola. Al 58esimo, poi, Barella da assistman si trasforma in goleador e firma la rete del raddoppio, che chiude anche i conti a San Siro. La squadra di Simone Inzaghi, galvanizzata dal quasi passaggio del turno in Champions League, ma soprattutto dal pareggio in trasferta contro il Barcellona, è tornata quella di un tempo e sta avvisando le dirette avversarie. I campani, dal canto loro, rimangono a galla: l’obiettivo era quello di non prenderne cinque, come già in passato era successo.

LAZIO-UDINESE 0-0 – Nella sfida tra due delle squadre migliori del campionato finora non vince nessuno, piuttosto la Lazio perde il suo bomber, Ciro Immobile, e chissà per quanto. Fino alla mezz’ora, e con il capitano biancoceleste in campo, sono i padroni di casa a essere un po’ più arrembanti, poi lo spartito cambia, ma il risultato no, nonostante i vari tentativi da una parte dell’altra. L’Udinese, comunque, continua la striscia di partite senza perdere (sono nove), e gli uomini di Maurizio Sarri arrivano al quinto clean sheet consecutivo. Rimangano appaiate in classifica, ma cedono il passo alla Roma.

SPEZIA-CREMONESE 2-2 – Il match salvezza tra i liguri e i lombardi inizia subito con un gol di Dessers che, dopo essersi sbloccato nella sconfitta interna contro il Napoli, non vuole più smettere di segnare. I padroni di casa, però, ci mettono esattamente venti minuti a ribaltare il risultato: al 19esimo pareggia i conti Nzola, poi è Holm su assist di Amian a firmare il gol del momentaneo 2-1. Pickel, nella ripresa, ritorna a equilibrare la situazione e così finisce. Con il quarto pareggio della Cremonese, che vale quattro punti in classifica, e con un impercettibile balzello in avanti dello Spezia, che però perde un’ottima occasione per levarsi dalla zona retrocessione.

NAPOLI-BOLOGNA 3-2 – Non inizia nel migliore dei modi la gara del Diego Armando Maradona per il Napoli di Luciano Spalletti. Al 41esimo, infatti, sono gli ospiti guidati da Thiago Motta a sbloccare il risultato con Zirkzee (anche lui alla prima rete in Serie A) per un errore di Juan Jesus, in effetti non ci mette tanto il difensore a farsi perdonare, perché è sua la zampata che poco prima del duplice fischio dell’arbitro ristabilisce il pareggio. Al 49esimo, nella seconda frazione, è Lozano a portare avanti i partenopei, ma giusto il tempo di esultare è Barrow fa il 2-2. Soffrono ancora i primi della classe, ed è Osimhen, entrato al posto di Raspadori nella ripresa, a levare le castagne dal fuoco al tecnico toscano, che può ancora guardare tutti dall’alto in basso.

HELLAS VERONA-MILAN 1-2 – I rossoneri, campioni in carica, soffrono contro l’Hellas Verona nel posticipo di domenica, e non poco. D’altronde i gialloblu sono stati per anni la bestia nera del Milan lanciati a vincere lo scudetto, l’anno scorso è andata bene e anche quest’anno le cose non sono cambiate, ma c’è voluto un guizzo all’ultimo di Tonali per cambiare l’inerzia di un match in cui ci sono stati più errori che belle giocate. Proprio da un sbaglio è nato il vantaggio dei milanesi perché Veloso viene colpito da una palla che non era neanche indirizzata in rete, ma che con il suo tocco ci arriva, eccome. Dieci minuti dopo, al 19esimo, è Gunter a concretizzare un assist di Depaoli e riportare equilibro. Poi sì, il milanista vero scende in campo e tiene agganciata la squadra del suo cuore al trenino di testa, mentre i veronesi neanche con il cambio di allenatore riescono ad alzarsi dal pantano delle ultime della classe.

SAMPDORIA-ROMA 0-1 – Il rigore di Pellegrini al nono minuto è sufficiente alla Roma di José Mourinho per superare una Sampdoria che rimane ancora il fanalino di coda della Serie A e che non ci mette neanche un po’ di energia per creare occasioni da gol per pareggiare i conti o addirittura a vincere la partita. Dal canto loro, i giallorossi superano sì la Lazio e l’Udinese in classifica pur non brillando sotto il profilo della manovra.

LECCE-FIORENTINA 1-1 – Un gol annullato per fuorigioco a Cabral, entrato al posto di Jovic infortunatosi dopo sette minuti, poi Ceesay che non sbaglia su assist di Gonzales al 43esimo. Kouame, ancora, pareggia appena tornati dagli spogliatoi e così finisce l’ultima partita della decima giornata. La Fiorentina, quasi qualificata al prossimo turno di Conference League, ancora non ingrana in campionato, il Lecce, invece, arranca e alla prossima dovrà rinunciare a Gallo, ammonito e poi espulso quasi al fischio finale.

La classifica di Serie A, il Napoli ancora primo, l’Inter accorcia su Lazio e Udinese

NAPOLI 26

ATALANTA 24

MILAN 23

ROMA 22

LAZIO, UDINESE 21

INTER 18

JUVENTUS 16

SASSUOLO 12

EMPOLI, TORINO 11

SALERNITANA, FIORENTINA, MONZA 10

SPEZIA 9

LECCE 8

BOLOGNA 7

HELLAS VERONA 5

CREMONESE 4

SAMPDORIA 3

 

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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