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Serie A, come è andata la tredicesima giornata di campionato

Nella giornata dei derby, e dei big match, in Serie A il Napoli prosegue la sua cavalcata verso un sogno scudetto che, giorno dopo giorno, diventa sempre più reale. Ma i riflettori, non ce ne vogliono le altre, sono tutti puntati sulla stracittadina di Roma, vinta dalla Lazio di Maurizio, anche senza Ciro Immobile e Sergej Milinkovic-Savic, e il derby d’Italia tra Juventus e Inter, vinto dagli uomini di Massimiliano Allegri grazie ai gol di Adrien Rabiot e Nicolò Fagioli.

I giocatori della Juventus festeggiano il gol di Adrien Rabiot – Nanopress.it

In un tredicesimo turno da rimanere incollati alla tv per tutto il tempo, salvo quella mezz’oretta da dedicare a Francesco Bagnaia, il Milan si porta alle spalle degli undici di Luciano Spalletti, a sole due lunghezze, però, da un trio inedito. In fondo alla classifica, l’unica a non perdere è la Cremonese, che strappa un punto alla Salernitana all’Arechi. Il lunch match tra Bologna e Torino finisce con una bella rimonta degli uomini di Thiago Motta, che si sono finalmente ritrovati.

Serie A, i derby vanno a Juventus e Lazio. Al Napoli non lo ferma più nessuno

UDINESE-LECCE 1-1 – Inizia presto il tredicesimo turno di Serie A, c’è un rush finale da gustarsi, infatti. E quindi venerdì, alla Dacia Arena, un’involuta Udinese attende il Lecce, non di certo in una situazione di classifica semplice. A sbloccare il risultato sono gli ospiti con il giovanissimo Colombo che si trova al posto giusto al momento giusto. Deve passare più di mezz’ora perché i friulani di Andrea Sottil riescano a riequilibrare il match: ci pensa Beto, che non segnava da più di un mese – dalla partita contro l’Hellas Verona del 3 ottobre, precisamente -, su assist di Success a salvare la faccia ai padroni di casa. I bianconeri, però, hanno smesso di volare.

EMPOLI-SASSUOLO 1-0 – Sono addirittura due le partite delle 15 del sabato pomeriggio calcistico del nostro massimo campionato. Una gara quasi equilibrata quella del Castellani tra l’Empoli di Paolo Zanetti e il Sassuolo dell’ex Alessio Dionisi, almeno lo è nel possesso palla. Di meno lo è per i tiri, decisamente a favore dei toscani, che sono anche quelli che alla fine riescono a spuntarla. Basta, infatti, un’azione manovrata dei due giovanissimi Satriano e Baldanzi (l’autore del gol) al 64esimo per portarsi a una lunghezza dai neroverdi, che non sono partiti nel migliore dei modi quest’anno, anche per l’assenza di Berardi.

SALERNITANA-CREMONESE 2-2 – Più animata è la partita tra i granata di Salerno e la Cremonese di Massimiliano Alvini, ancora a caccia della prima vittoria nel ritorno in Serie A. Che, però, non arriva neanche all’Arechi, anzi: se non fosse per la ribattuta del rigore sbagliato da Ciofani all’89esimo, i lombardi avrebbero anche perso. Ma tant’è. Ad aprire le danze sono i padroni di casa, appena tre minuti dopo il fischio d’inizio, con Piatek. Arriva subito il pareggio di Okereke (e siamo al dodicesimo), poi, prima dell’intervallo, Coulibaly riporta gli uomini di Davide Nicola avanti. Il penalty, dicevamo: l’attaccante classe 1985 ci prova due volte a trafiggere Sepe, entrambe le volte viene ipnotizzato dal portiere della Salernitana, ma la seconda, quella buona, riesce almeno a ribadire in rete, appunto.

ATALANTA-NAPOLI 1-2 – L’antipasto di quella che sarà una giornata di grandi sfide va in scena al Gewiss Stadium: i primi della classe, che ancora non hanno perso neanche una volta in campionato (in effetti hanno perso solo contro il Liverpool martedì ad Anfield, in una partita in cui il Napoli aveva veramente poco da perdere), sono ospiti dell’Atalanta, seconda a cinque punti dai partenopei. Partono sicuramente meglio i padroni di casa, che trovano la rete del vantaggio al 19esimo grazie a Lookman che batte Meret dal dischetto. Sono sufficienti appena quattro minuti prima che gli uomini di Luciano Spalletti trovino il gol del pareggio con Osimhen, tornato e in grande stile. Per ribaltarla, poi, ne servono altri dodici di minuti: è Elmas su assist del nigeriano a regalare i tre punti e un gap mostruoso ai partenopei. Non senza polemiche dei bergamaschi e di Gian Piero Gasperini, però.

MILAN-SPEZIA 2-1 – È una partita strana quella del Milan, che scende in campo consapevole di portar agguantare il secondo posto in solitaria, ma anche che il Napoli continua a volare. Al 21esimo, comunque, è Theo Hernandez, su assist di Bennacer, a sbloccare il risultato a San Siro. Come nel più classico dei film, a segnare la rete del pareggio è un ex, e che ex, davanti agli occhi di papà Paolo, è Daniel Maldini a riequilibrare un match con un gol bellissimo. Tonali, entrato al posto dell’algerino alla ripresa, riporta i rossoneri in vantaggio con una rete altrettanto bello, che però viene annullato dal Var. La tecnologia non può fare nulla per lo Spezia quando Giroud timbra il cartellino, si leva la maglia e, siccome già ammonito, viene anche espulso.

BOLOGNA-TORINO 2-1 – Il lunch match del Renato Dall’Ara inizia nel peggiore dei modi per i padroni di casa: dopo qualche minuto di indecisione, l’arbitro concede un rigore al Torino che Lukic, al 26esimo, trasforma senza problemi. Qualche cambio per Thiago Motta e la partita viene ribaltata nella seconda frazione. È prima Orsolini su assist di Vignato al 64esimo, poi nove minuti dopo Posch, su assist di Soriano, a regalare all’italo brasiliano e al suo Bologna la terza vittoria consecutiva. Si respira, eccome.

MONZA- HELLAS VERONA 2-0 – Un Verona (ancora) in dieci perde la sfida salvezza (anche) contro il Monza di Raffaele Palladino, tornato alla vittoria dopo un’astinenza che durava dal 9 ottobre. Nonostante la superiorità numerica dal 27esimo, i due gol che danno tre punti ai padroni di casa arrivano solo al 68esimo con Carlos Augusto e al 90esimo con Colpani. Per i gialloblu è praticamente buio, servirà la luuuunga sosta per riprendersi, ma chissà se basterà.

SAMPDORIA-FIORENTINA 0-2 – Bastano quattro minuti a Bonaventura per piegare la Sampdoria, il centrocampista raccoglie un assist di Dodo e trafigge Audero. Cinquantaquattro minuti dopo, a ribadire chi è il più forte, e che forse ci si può riprendere anche in campionato, ci pensa Milenkovic a firmare il raddoppio. Dopo il Basaksehir, lo Spezia, l’altra partita di Conference, questa è la quarta vittoria consecutiva per i Viola di Vincenzo Italiano. In questo caso, la Serie A si fermerà sul più bello. Non per la Sampdoria, sicuramente, che neanche con la cura Dejan Stankovic ha cambiato marcia.

Felipe Anderson – Nanopress.it

ROMA-LAZIO 0-1 – Un derby brutto brutto, con pochissime occasioni da entrambe le parti, viene deciso da un errore di Ibanez (un’altra volta) che regala un assist così perfetto per Felipe Anderson che il brasiliano non può che approfittarne mandando in visibilio i tifosi della Lazio, in minoranza perché fuori casa, ma decisamente più vivaci sugli spalti rispetto ai sostenitori della Roma. E infatti sono i biancocelesti a gioire anche alla fine. Nonostante mancassero Immobile e Milinkovic-Savic.

JUVENTUS-INTER 2-0  – Nell’altro derby della giornata, quello che la chiude, e quello d’Italia, la Juventus di Massimiliano Allegri si prende la rivincita di tutte le sconfitte (tre su quattro) della passata stagione. L’Inter spreca tanto nel primo tempo, e nella seconda frazione viene punita prima dal gol di Rabiot al 52esimo, e di Fagioli all’84esimo. Nel mezzo anche la rete di Danilo, annullata dal Var dopo due minuti di indecisione. Si ferma la rincorsa dei nerazzurri di Simone Inzaghi e continua quella dei bianconeri, che riescono anche a superare gli acerrimi nemici in classifica.

La classifica di Serie A: il Napoli vola a +6, la supera la Roma e la Juve lo fa con l’Inter

NAPOLI 35

MILAN 29

LAZIO, ATALANTA 27

JUVENTUS, ROMA 25

INTER 24

UDINESE 23

SALERNITANA, TORINO 17

FIORENTINA, BOLOGNA 16

SASSUOLO 15

EMPOLI 14

MONZA 13

LECCE, SPEZIA 9

CREMONESE, SAMPDORIA 6

HELLAS VERONA 5

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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