Quante sconfitte! La serie A si scopre quanto mai equilibrata, se è vero che alla 10.a giornata ogni squadra ha già perso almeno due volte. E non accadeva dal 1962, vale a dire più di mezzo secolo. Pure la Juventus, capolista, si è dovuta inchinare già nelle due trasferte di San Siro, vincendo le restanti otto volte e non totalizzando neanche un pareggio al momento. Da quando esiste il girone unico in massima serie – dunque dal 1929/30 – solo altre due volte era capitata una situazione simile: nel 1939/40 e nel 1947/48.
Scordiamoci dunque che qualche squadra chiuda con record di punti. Come accaduto con la Juventus di Antonio Conte a 102 punti. Chi vorrà conquistare qualcosa, dovrà farlo a denti stretti. Non è facile farla franca su nessun campo, neanche a Crotone (che ha solo due punti in classifica, ma che mercoledì ha rischiato di andare a vincere a casa della Fiorentina). A proposito, quest’anno solo sei squadre hanno perso appena due volte: Juventus, Roma e Napoli, che poi sono le prime tre, Genoa, Lazio e Fiorentina. Il Milan, a Marassi contro il Genoa, è uscito da questa lista, avendo totalizzato il terzo ko stagionale. L’Inter è a quattro.
Un anno fa, dopo dieci turni, Roma, Inter e Napoli avevano perso una sola volta. I giallorossi erano davanti a tutti, seguiti dai partenopei. La Juventus, che poi sarebbe diventata campione d’Italia, ci aveva rimesso la pelle già quattro volte e di punti in classifica ne aveva 12, la metà di questo 2016/2017.
Nella stagione 1939/40, dopo 10 turni, in testa c’erano il Bologna e l’Inter con 14 punti: tre le sconfitte per i nerazzurri, due per i felsinei. Addirittura, in quell’anno pre-guerra, tutte avevano già perso almeno tre volte – Bologna a parte – alla decima giornata. Lo scudetto, però, andò poi all’Inter, davanti ai bolognesi. I primi chiusero con una sconfitta in più, ma vincendo lo scontro diretto all’ultima giornata. L’Inter si chiamava Ambrosiana ed era allenata da Cargnelli. Aveva già perso, dopo 10 turni, in tre trasferte (Venezia, Bari e Trieste).
Nel 1947/48, invece, il Grande Torino si aggiudicherà il titolo, con un vantaggio di 16 punti sulle seconde (Milan, Juventus e Triestina appaiate). I granata chiuderanno con quattro sconfitte, ma alla decima ne conteranno già due, a Bari e a Bologna. Pure la Juve era a quota due (Inter a San Siro e Triestina in casa). Livorno e Pro Patria fatali invece per la Triestina. E anche il Milan ne aveva perse due (Triestina e Fiorentina). Insomma, le prime quattro alla fine si erano già macchiate di un doppio ko.
Nel 1962/63, infine, sarà l’Inter a cucirsi lo scudetto sulla casacca, con 49 punti e quattro di vantaggio sulla Juventus. Anche in questa stagione, alla decima sono due gli stop dei futuri campioni d’Italia (Atalanta e Catania). Bianconeri sconfitti invece da Atalanta e Fiorentina già nelle prime tre giornate. Vicenza, Sampdoria e Juve fatali al Milan, terzo al traguardo e che chiuderà con sei sconfitte in tutto, subito dietro ai nerazzurri (quattro ko in totale).
La cabala potrebbe far sorridere l’Inter di De Boer. In due casi su tre, quando si è verificata la condizione di cui abbiamo parlato, proprio il Biscione ha vinto lo scudetto. Non solo. I nerazzurri si ritrovano nella stessa situazione della Juve di dodici mesi fa, grosso modo: la banda di Allegri di punti ne aveva 12 dopo 10 giornate, l’Inter 14. E la risalita cominciò con una vittoria all’ultimo minuto nel derby contro il Torino, per 2-1, proprio come hanno fatto i milanesi nell’infrasettimanale, con rete decisiva di Icardi a 2′ dal termine.
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