È appena trascorsa la sesta notte di tensioni in Francia e a parte qualche episodio isolato sembra che la calma si stia ristabilendo tra le stradi francesi. Sono 78 le persone che sono state fermate nelle ultime ore.
A Nanterre calma totale dopo l’appello della nonna del giovane Nahel, ragazzo di 17 anni che è morto per mano della polizia locale durante un controllo stradale. È stato proprio questo l’episodio che ha scatenato la guerriglia urbana tra le strade francesi portando alla necessità di un dispiegamento elevato di forze dell’ordine per ristabilire la calma.
Sesta notte di tensioni in Francia la situazione però sembra essere più tranquilla rispetto alle notti precedenti.
Al momento sono solamente 78 le persone fermate nella notte a causa delle proteste che continuano in tutta la nazione per l’omicidio del giovane 17enne Nahel per mano di un poliziotto, avvenuto durante un controllo stradale di routine.
A riportare questa notizia è la tv all-news Bfmtv citando dati diffusi dal ministero dell’Interno.
Alcuni momenti di tensione si sono verificate a est di Parigi nella città di Neully-sur-Marne dove un gruppo di giovani è stato disperso dalla polizia del luogo con l’utilizzo di gas lacrimogeni.
Non sono stati segnalati incidenti gravi anche se ci sono stati diversi scontri tra manifestanti e polizia.
Dopo l’appello della nonna di Nahel per far sì che la violenza si fermasse nelle strade a Nanterre c’è stata la prima notte tranquilla dall’omicidio del 17enne.
In tutta la Francia le città sono blindate, migliaia di forze dell’ordine si trovano a sorvegliare le strade francesi e sembra che la situazione in tutta la nazione si stia pian piano riequilibrando.
Ieri sera si è tenuto un vertice all’Eliseo in cui ha preso parte anche il presidente francese Emmanuel Macron che ha espressamente chiesto ai ministri di fare tutto il necessario affinché si possa ripristinare l’ordine e la calma tra le strade francesi.
Non c’è stato nessun comunicato a seguito dell’incontro e le poche informazioni che sono state diffuse arrivano da uno dei partecipanti.
Ieri si sono verificati diverse proteste per la morte di Nahel anche in Belgio e in Svizzera.
Lo scorso martedì Nahel viaggiava sulla sua autovettura con a bordo altri due passeggeri. È stato fermato dalle forze dell’ordine per un normale controllo stradale.
Durante il controllo però qualcosa è andato storto e uno dei poliziotti sul posto ha sparato al ragazzo uccidendolo.
In un primo momento la polizia ha diffuso la notizia che il poliziotto era stato costretto ad aprire il fuoco perché si trovava in una situazione di pericolo, però online è stato riportato un video che mostra tutto ciò che è accaduto in quegli attimi.
Non c’era nessuna situazione di pericolo per i due poliziotti, nel video si può vedere Nahel all’interno della sua vettura e il poliziotto che spara, la vettura si allontana di poco dopo lo sparo perché Nahel morirà pochi minuti dopo essere stato colpito.
Il procuratore che sta seguendo le indagini in seguito alla visione del video ha stabilito che non c’erano le condizioni legali affinché il poliziotto utilizzasse l’arma, quindi è stato accusato in un primo momento di omicidio colposo e poi invece di omicidio volontario.
In tutta la Francia si sono scatenate proteste e manifestazioni per la morte del giovane Nahel, di soli 17 anni. Molto spesso questi episodi si sono trasformati in vere e proprie guerriglie urbane notturne che hanno devastato le città.
Auto date alle fiamme, edifici istituzionali presi di mira, commissariati assaltati, cassonetti bruciati, negozi saccheggiati, scontri diretti tra manifestanti e forze dell’ordine.
Una situazione critica che si sta protraendo dallo scorso martedì, ma la passata notte fa sperare che pian piano la pace stia tornando tra le strade francesi.
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