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Non c’è solo arte nel nostro Paese. L’Italia è ricca di paesaggi diversissimi, tutti da esplorare, e quale occasione migliore di sette giorni di geo-eventi sparsi su tutto il territorio nazionale? La Settimana del Pianeta Terra, il Festival nazionale di divulgazione scientifica, dal 16 al 23 ottobre animerà 230 diverse località italiane con più di 300 eventi. Dalle zolfatare abbandonate delle Marche ai depositi sedimentari fossiliferi di 300 milioni di anni fa, dalla visita ai luoghi che fanno da sfondo alla Gioconda a quelle nei laboratori dove si studiano i terremoti: “Lo scopo è quello di far avvicinare gli italiani ai bellissimi luoghi che hanno dietro casa e che magari non conoscono – dichiara Silvio Seno, Professore Ordinario di Geologia strutturale presso l’Università degli Studi di Pavia e co-responsabile, insieme a Rodolfo Coccioni, della manifestazione – Vogliamo poi far avvicinare i giovani alle bellezze della scienza, per comprendere anche un territorio difficile come il nostro”.
Per affrontare un nemico bisogna anche conoscerlo. I fatti che hanno sconvolto nuovamente il nostro Paese, con il terremoto di Amatrice, fanno riflettere sulla necessità di un lavoro di continua ricerca su queste tematiche, per comprendere il fenomeno nelle sue infinite sfaccettature. Come funziona la prevenzione in questi casi? Come si studiano gli eventi sismici? Tra gli eventi dedicati a questi fenomeni, per la Settimana del Pianeta Terra, il Centro Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geologia Sperimentale di Udine dedicherà incontri e visite guidate ai laboratori dove i sismologi e gli esperti del centro mostreranno il loro lavoro.
Non solo terremoti ma anche studio della terra, con gite ed escursioni, come quella nelle miniere d’oro di Brusson, in Valle d’Aosta. Il sito minerario di Chamousira si potrà raggiungere a monte della frazione Delaz dove, in prossimità del tornante, imboccando un sentiero verso il livello sette della miniera, percorrendo un sentiero che vi porterà nella natura della splendida Val d’Ayas, il visitatore potrà immergersi nell’atmosfera della ricerca dell’oro. In questa parte della miniera, il materiale proveniente dai livelli superiori veniva fatto scendere per essere portato all’aperto e caricato su una teleferica, arrivando a valle per la sua successiva lavorazione. La galleria visitabile, lunga 125 metri, grazie a un impianto di illuminazione pensato per ricreare l’effetto creato da una lampada in mano ad una persona che cammina, conduce in un viaggio temporale agli inizi del ‘900. Volete vedere da vicino un campione aurifero? Poco lontano dalla miniera di Chamousira, al Museo delle Alpi, al Forte di Bard, potrete ammirare una pepita di 5 chilogrammi di cui uno è d’oro ed è alto circa 50 centimetri. Le materie scientifiche sono solo per gli uomini? Proprio a Brusson capiamo subito il contrario: la direttrice della miniera è infatti la geologa Ilaria Rossetti: “È un lavoro entusiasmante. Io sono laureata in geologia e adesso le materie scientifiche sono molto più aperte alle donne rispetto al passato – dichiara la studiosa – Noi abbiamo capacità eccezionali che possono valorizzare ulteriormente la scienza. Ad esempio, la geologia non è una scienza esattissima, ha bisogno d’interpretazione e secondo me le donne potrebbero avere una marcia in più”.
Durante la manifestazione c’è anche spazio per viaggiare nel tempo fino a 300 milioni di anni fa, grazie alla geo-escursione sulle Alpi Carniche, per scoprire depositi sedimentari fossiliferi in uno straordinario scenario fatto di fiumi, delta e mari bassi. La Calabria è solo mare? Sembra di no. Nel Parco Nazionale dell’Aspromonte si incontra un Geosito tra i più particolari in Italia, quello della grande Frana Colella, uno dei più estesi fenomeni franosi d’Europa, in rocce cristallino-metamorfiche. Quali altri eventi? Per gli amanti del verde e dell’aria aperta ci sono escursioni oppure passeggiate nei centri urbani e storici, e poi ancora visite guidate ed esposizioni, uniti a laboratori didattici e sperimentali per bambini e ragazzi, anche con attività musicali e artistiche. Si potrà unire anche la scienza con la buona tavola con diverse degustazioni (Per la lista completa degli eventi, clicca qui).
I geo-eventi sono organizzati da università e scuole, enti di ricerca e locali, associazioni culturali e scientifiche, parchi e musei e mondo professionale. Per finanziare la Settimana del Pianeta Terra verrà anche creato un crowdfunding: “Una delle forme con cui vogliamo che venga sostenuta la Settimana del Pianeta Terra è il crowdfunding per coinvolgere tutti quelli che hanno a cuore il nostro Paese e l’ambiente – ci racconta Silvio Seno – Parte nel mese di ottobre con una piattaforma dell’Università di Pavia che si chiama Universitiamo, per avere una reale partecipazione dal basso a quest’iniziativa”.