Settimana di tragedie nelle montagne bellunesi: oggi la quarta vittima in 4 giorni

Bilancio tragico nell’ultima settimana per quanto riguarda gli incidenti sulle montagne bellunesi, dove in 4 giorni sono morte 4 persone.

Soccorso Alpino
Soccorso Alpino – Nanopress.it

L’ultimo decesso riguarda l’ingegnere Remo Meneguz, morto ieri a Falcade.

Le ultime vittime sulle montagne bellunesi

Di tragedie in montagna sentiamo parlare molto spesso per i motivi più disparati ma mai a distanza così ravvicinata come sta accadendo sulle montagne bellunesi.

Una scia di incidenti mortali che coinvolge appassionati di escursioni che trovano la morte per inseguire la loro passione. L’ultima delle vittime in ordine cronologico è l’ingegnere Remo Meneguz, morto ieri a Falcade mentre effettuava un’escursione fra i boschi.

Remo era originario di San Donà di Piave e nel pomeriggio di ieri era uscito per una passeggiata ma non è mai rientrato.

Subito è stato attivato il Soccorso Alpino dopo l’allarme dei familiari, il quale ha ritrovato il 67enne grazie alla geolocalizzazione che aveva attiva sul cellulare, la stessa con cui la moglie ha capito che c’era qualcosa che non andava.

Soccorso Alpino
Soccorso Alpino – Nanopress.it

Non vedendolo rientrare per l’ora prevista infatti, la donna ha tentato di chiamarlo ma non ha ricevuto risposta. Tuttavia ha notato che la posizione segnalata dal suo smartphone era sempre la stessa e quindi l’uomo non si muoveva da quel determinato punto.

Così i soccorritori sono partiti proprio da quell’area e ha no trovato il cadavere dell’uomo a 50 metri sopra una mulattiera vicino la zona Le Fratte.

Remo si trovava sotto una parete rocciosa dal quale probabilmente è precipitato. Inutili sono stati i tentativi di rianimazione, così come quelli effettuati nel precedente caso.

Torniamo a giovedì, quando nella Croda Bianca un 33enne tedesco è scivolato su un tratto innevato della montagna precipitando per 200 metri.

Anche in questo caso l’impatto è stato fatale e né i compagni che erano con lui né i soccorritori hanno potuto fare nulla per salvarlo.

Ancora, venerdì sarebbe morto per un errore di distrazione il 57enne di Bolzano inciampato mentre percorreva una parete rocciosa di Lavaredo senza le dovute cinghie di sicurezza.

È volato per oltre 300 metri cadendo poi sulle rocce sottostanti e anche qui l’impatto è stato fatale, il corpo infatti è rimasto incastrato e ha reso l’intervento di recupero molto difficoltoso.

Sabato invece ha perso la vita Lucia Marina De Bortoli, 74enne di Fonzaso che stava passeggiando alla ricerca di funghi nella zona di Agana.

Proprio in questa area il marito aveva un appezzamento di terra e bosco. Mentre l’uomo tagliava qualche pianta, Lucia ha deciso di fare una passeggiata per il bosco come faceva spesso ma ad un certo punto ha perso l’equilibrio ed è caduta ruzzolando fra piante e arbusti.

Il marito ha provato a salvarla ma i traumi le sono stati fatali.

Tragedie in montagna

Il Soccorso Alpino è sempre impegnato nella risoluzione di casi come questi ma purtroppo non sempre c’è un lieto fine e seppure il consiglio è quello di non addentrarsi nei boschi in solitudine, molto spesso è proprio quello che accade.

Tuttavia anche con amici di cordata e compagni di escursione può avvenire il peggio e queste morti ne sono la testimonianza.

Errori di distrazione e a volte anche ingenuità, possono portare a traumi importanti e anche alla morte.

Come al solito, i consigli dei soccorritori si possono riassumere in due molto importanti: fornirsi dell’attrezzatura necessaria per affrontare ogni avversità del paesaggio ma anche avere un sistema di rintracciabilità che consenta il ritrovamento in ogni contesto, anche i più remoti.

In effetti, il bilancio di questa settimana nelle catene montuose bellunesi è davvero tragico ma poteva essere diverso per quanto riguarda alcuni casi e magari con le dovute precauzioni, le vittime potevano salvarsi.

 

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