La settimana mondiale per l’abolizione della carne può rappresentare l’occasione giusta, per riflettere e sensibilizzare su quanto sia importante dire di no al suo consumo. Una scelta di vita, un modo per rispettare i nostri amici animali e l’ambiente. Un atteggiamento che ormai coinvolge il 7,1% degli italiani, che hanno scelto di essere vegani o vegeteriani.
L’iniziativa
Per spiegare l’importanza dell’iniziativa, molto interessanti sono le parole di Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa. La responsabile sottolinea che le diete veg stanno ottenendo sempre più successo. In primo luogo alla base di questa scelta alimentare sta la sensibilità delle persone, 4,3 milioni di nostri connazionali, che non vogliono contribuire assolutamente alla sofferenza e alla morte di numerosi esseri viventi. Ci sono, comunque, degli aspetti non meno rilevanti, che sono legati alla sostenibilità ambientale: dire no al consumo di carne significa anche tutelare l’ambiente in cui viviamo, perché gli allevamenti e la produzione della carne rappresentano una delle fonti di inquinamento da non sottovalutare. Rinunciare al consumo della carne significa anche tutelare la salute umana. Infatti, secondo gli animalisti, anche se le campagne pubblicitarie dicono il contrario, mangiare la carne non è sempre salutare per il nostro organismo.
I dati
Nel complesso dei dati, uno su tutti è particolarmente significativo e riguarda l’aumento del numero degli italiani che hanno scelto di dire addio alla bistecca. Quest’anno si è avuto un incremento dell’1,1% rispetto al 2013 e la grande distribuzione comincia ad adeguarsi a questa esigenza, dando maggiore spazio alla commercializzazione dei prodotti vegan. Si tratterebbe anche di una questione di salute, come dimostrano i risultati di uno studio pubblicato sul British Journal of Cancer. La ricerca afferma che i vegetariani hanno il 45% di possibilità in meno di incorrere nei tumori del sangue e il 12% in meno di poter sviluppare tumori in generale. I dati promossi da questo studio ci dicono anche che chi rinuncia alla carne riduce del 97% il rischio di manifestare patologie cardiovascolari. Le proteine animali, infatti, sarebbero implicate nel favorire lo sviluppo dei tumori.
Eppure su questo aspetto c’è ancora molta disinformazione e di esempio non sono affatto i nostri politici. Particolarmente discusso, a questo proposito, è stato l’atteggiamento del ministro Maria Elena Boschi, la quale avrebbe avanzato delle lamentele per la scarsa reperibilità di carne di cavallo nei negozi romani. Il comportamento del ministro è stato ampiamente criticato e l’Ente Nazionale di Protezione degli Animali ha messo in evidenza come le parole del ministro non abbiano tenuto conto del 7,1% dei nostri connazionali, che, essendo vegetariani o vegani, vorrebbe che ci fosse una soluzione per la fine della macellazione dei cavalli, considerandoli soltanto degli animali da compagnia. Negli anni c’è stata una presa di coscienza che fa ben sperare, ma ancora c’è da lavorare molto soprattutto per fare giusta informazione.
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