Facebook costantemente promuove catene di Sant’Antonio, l’ultima è quella denominata ‘Sfida tra mamme’. Prevede che ogni mamma pubblichi tre foto in compagnia dei suoi figli, in cui si sente fiera del suo ruolo. Ma la Polizia interviene con un monito: ‘Non divulgate le loro foto in Internet’.
Quando a girare sono foto di minori, scatta subito l’allarme della pedopornografia.
Il post incriminato, che da alcuni giorni gira su Facebook, è il seguente:
‘Sfida delle mamme. Sono stata nominata da xxxxx per postare 3 foto che mi rendano felice di essere mamma. Scelgo alcune donne che ritengo siano grandi madri. Se sei una madre che ho scelto copia questo testo inserisci le tue foto e scegli le grandi madri’.
La Polizia Postale è subito intervenuta, per rivelare alle utenti tutte le potenziali insidie che si nascondono dietro a un gioco apparentemente innocuo:
‘Considerate che oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono dalle foto condivise da voi’.
Nel giro di soli tre giorni, il post e le relative foto di mamme gioiose con i loro cuccioli, hanno fatto il giro del web, con tutto quello che ne consegue.
L’ennesima catena lanciata su Facebook ha portato nuovamente a galla l’annosa questione delle foto dei minori sui social network: è giusto o no condividere le foto dei più piccoli su internet?
Gli esperti del settore in accordo con la Polizia Postale sono convinti che il rischio di finire involontariamente in una rete di pedopornografia sia piuttosto elevato, inoltre, sottolineano che non è assolutamente corretto nei confronti dei bambini stessi: loro non sono minimamente consci di ciò che viene fatto della loro immagine.
Di qui l’appello alle mamme:
‘Tornate in voi. Se i vostri figli sono la cosa più cara al mondo, non divulgate le loro foto in Internet. O quantomeno, abbiate un minimo di rispetto per il loro diritto di scegliere, quando saranno maggiorenni, quale parte della propria vita privata condividere. Se questo non vi basta, considerate che oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono dalle foto condivise da voi’.