Queste categorie in particolare dovranno restituire sino a 1 anno di pensione all’INPS. Ma qual è la motivazione? Facciamo chiarezza
Ci sono pensionati che durante questo nuovo anno – 2023 – non potranno essere felici e saltare dalla gioia. Ciò che potrebbe essere accaduto nel 2022 ha delle ripercussioni durante l’anno in corso e sono pochi i pensionati che si salvano. Facendo un piccolo passo indietro, ci sono alcuni soggetti che non avranno una tutela a riguardo, con la pensione da restituire all’INPS del valore di un anno. Ma quali sono questi pensionati e a cosa è dovuta la richiesta di restituzione?
Quote anno 2022: quali ripercussioni nel nuovo anno?
Ci sono delle ripercussioni per i dipendenti che hanno appena gioito sui vari aumenti a disposizione. Gli strumenti che sono stati messi a disposizione nel 2022 sono stati confermati per il 2023, con la possibilità di alcuni dipendenti di poter continuare a lavorare seppur in età da pensione.
È il caso di come è stata strutturata Opzione donna che serve soprattutto alle donne imprenditrici e autonome, non prevedendo la cessazione della propria attività. Poi ci sono altri strumenti e altre misure con vincoli diversi, come al quota 100 e la quota 102 – oggi 103.
Nel momento in cui il pensionato non ha rispettato tutti i vincoli che sono stati richiesti, il pericolo è di vedersi la pensione revocata ma anche di dover restituire un anno di pensione percepita direttamente all’INPS.
Si parla al passato per quanto riguarda le misure che non sono più in vigore, ma anche al presente perché gli errori commessi si pagano nel 2023.
Restituzione pensione: chi sono gli sfortunati?
Andando indietro nel tempo, la quota 100 e la quota 102 prevedevano il divieto di cumulare dei redditi che erano extra pensione, lavorando e continuando a percepire uno stipendio seppur in forme contrattuali differenti.
Chi è uscito dal lavoro attenendosi a queste due forme in particolare, non dovrà assolutamente lavorare o cumulare redditi diversi dalla pensione stessa. Cosa si rischia? Il decadimento della pensione e anche la restituzione di tutti i soldi che sono stati ricevuti.
Le regole imposte dallo Stato sono differenti e anche molto severe, con riferimento all’anno solare con divieto netto di cumulo extra pensione. La Quota 100 è decaduto ma comunque, il personaggio uscito da lavoro tramite questo strumento non avrebbe dovuto lavorare ulteriormente.
In poche parole, i pensionati che hanno deciso di tornare a lavorare nonostante la quota 100 possono perdere il diritto allo strumento oltre che alla pensione stessa. Non solo, la pensione che è stata ricevuta durante l’annualità 2022 dovrà essere oggi restituita all’INPS.
Non conviene assolutamente fare passi falsi e pensare che con la quota 100 e 102, gli sbagli commessi nel 2022 non si debbano pagare. Riepilogando: i pensionati usciti dal lavoro con quota 100 che hanno continuato a lavorare, dovranno restituire i soldi percepiti di pensione durante l’anno 2022. Non solo, si rischia anche l’annullamento dello strumento e la revoca della pensione stessa.