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Infuria la polemica tra Vittorio Sgarbi e Il Volo a proposito dell’invito, poi rifiutato, che il trio avrebbe ricevuto per cantare all’insediamento di Donald Trump. Secondo il critico d’arte tale invito non c’è mai stato (e per suffragare la sua tesi cita una dichiarazione del neo presidente degli Stati Uniti secondo cui tutte le celebrità che hanno dichiarato di boicottare le celebrazioni per l’insediamento in realtà non sono mai state chiamate) e accusa Il Volo di essere dei bugiardi. Il trio però ha risposto a Sgarbi mostrando durante Domenica Live del 22 gennaio un documento che dimostrerebbe la loro buona fede, ma secondo il vulcanico Vittorio questo documento sarebbe ‘palesemente insignificante‘.
Ricapitoliamo la vicenda: lo scorso 6 gennaio i tre ragazzi de Il Volo hanno dichiarato di aver ricevuto un invito per cantare alla cerimonia di insediamento del presidente eletto degli USA, ma di averlo rifiutato perché Trump ‘ha basato la sua campagna elettorale su atteggiamenti xenofobi e razzisti’.
Questo rifiuto non è piaciuto (non si sa bene perché) a Vittorio Sgarbi, che fin dalle prime battute ha sollevato parecchi dubbi sul fatto che Il Volo fossero stati effettivamente invitati alla cerimonia. E così l’altro giorno, ospite di una trasmissione radiofonica su Radio 105, è tornato sul tema affondando il colpo nei confronti del trio: ‘Ho le prove che nessuno li ha invitati. È come se uno dicesse: ‘Non vado a cena da Agnelli perché Agnelli è un capitalista che mi sta sul ca**o. In realtà scopri che Agnelli non lo ha invitato’. La neve non li ha travolti, ma la me*da sì‘, con discutibile riferimento alle dichiarazioni di Gianluca Ginoble, uno del trio, che ha raccontato di esser scampato solo per caso alla tragedia dell’Hotel Rigopiano. E per corroborare ulteriormente le sue tesi, Sgarbi ha postato su Facebook un video nel quale rinnova le sue accuse a Il Volo.
I tre cantanti de Il Volo non sono rimasti però con le mani in mano a subire gli attacchi di Sgarbi e nel corso dell’ultima puntata di Domenica Live hanno rispedito le insinuazioni al mittente mostrando un documento che secondo loro dimostrerebbe l’effettivo invito ricevuto per cantare in onore di Trump. Successivamente hanno pubblicato lo stesso documento anche su Facebook insieme a un duro comunicato nel quale minacciano di intraprendere azioni legali ‘contro l’evidente diffamazione cui siamo stati sottoposti, per salvaguardare il nostro buon nome, la nostra attività professionale e la nostra rispettabilità individuale’.
Secondo Vittorio Sgarbi, però, questo documento non dimostrerebbe un bel niente perché a suo dire ‘non fa riferimento a nessun ingaggio, e quindi a nessuna rinuncia ad alcun compenso che mostrerebbe l’orgoglio e il coraggio di chi l’ha rifiutato’ (agevoliamo di seguito la dichiarazione integrale postata sui social). Insomma, non se ne esce più…