Sgombero Roma, Digos apre fascicolo per associazione a delinquere

tessera curtatone

La Digos ha aperto un fascicolo dopo lo sgombero del palazzo di piazza Indipendenza, a Roma, avvenuto lo scorso 24 agosto: si indaga per associazione a delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Mentre la procura capitolina, a sua volta, prosegue l’inchiesta “su quanto avveniva all’interno dell’immobile occupato di via Curtatone”. I magistrati intendono fare luce sulle modalità di occupazione. Nello stabile, infatti, sono state rinvenute ricevute di affitti pagati che farebbero pensare a un vero e proprio racket. Nonché un pc utilizzato per stampare badge, da distribuire poi agli occupanti.

‘Il Messaggero’ pubblica le foto delle tessere rilasciate agli occupanti, con scritto ‘Palazzo di Indipendenza’. Tessere che venivano utilizzate per affittare e subaffittare i locali, che è poi l’ipotesi su cui sta lavorando in queste ore la Digos. Che segue la strada del reato di associazione a delinquere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per ora, ci sono le testimonianze degli ex occupanti, che negano di aver mai pagato l’affitto.

“Non abbiamo mai pagato un affitto per abitare nel palazzo di via Curtatone. Raccoglievamo soldi ogni tanto quando si rompeva qualcosa per ripararla”. E ancora: “Chi abitava lì non aveva neanche i soldi per pagare l’affitto, solo qualcuno lavorava. Chi aveva la possibilità, partecipava alla colletta come, per esempio, quando si rompeva qualche finestra o, alcuni mesi fa, che si è rotto il motore dell’acqua. Lo abbiamo riparato noi. Certo, non potevamo aspettare i tempi del Comune”. Gli ex occupanti negano anche di aver mai posseduto badge per vivere nello stabile di via Curtatone.

“Gli ospiti che dovevano accedere al palazzo mostravano i documenti all’ingresso, ma mai nessuno ha avuto un pass” ha detto un ospite a ‘Repubblica’. Eppure, una vera e propria brochure che pubblicizzava il bed and breakfast abusivo di via Curtatone, con una scritta elegante, ‘Palazzo di Indipendenza‘, è stata trovata. Un vero e proprio centro ricettivo, con tanto di reception sempre attive, in cui ritirare i ticket da compilare per ottenere poi un posto letto. Gli ospiti ricevevano anche badge personalizzati, autorizzati poi da un comitato interno di controllo. Una situazione che sarebbe andata avanti per quattro anni, prima dello sgombero. Per poter aprire un procedimento penale, ricordiamo, è necessario provare che il versamento di denaro da parte degli occupanti sia avvenuto previa estorsione. Il business delle illecite locazioni si sarebbe aggirato attorno alle 100 mila euro mensili.

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