Shailene Woodley arrestata: la star di Colpa delle Stelle manifestava per i Sioux

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La 24enne attrice Shailene Woodley è stata arrestata: la star di Colpa delle Stelle, Snowden e della saga di Divergent, è stata fermata dalla polizia insieme ad altre 25 persone, con l’accusa di ‘sommossa e sconfinamento‘, mentre stava pacificamente manifestando contro la costruzione di un oleodotto nel North Dakota, in pieno territorio Sioux. La manifestazione di protesta è stata trasmessa in diretta su Facebook Mentions e anche l’arresto dell’attrice è stato ripreso con uno smartphone e postato sul suo profilo ufficiale. Il fermo di Shailene Woodley è avvenuto attorno a mezzogiorno di lunedì 10 ottobre, ora locale, e in serata l’attrice è stata già rilasciata.

Nel video dell’arresto di Shailene Woodley (che fino a questo momento conta oltre tre milioni di visualizzazioni) si vede la giovane attrice che viene afferrata per la giacca da agenti armati fino al collo, mentre qualcuno le dice che non ha il permesso di andare avanti con le riprese. Successivamente la Woodley viene portata portata via con le mani legate: ‘Perché state arrestando solo me?’, dice l’attrice nel video, ‘Perché sono famosa? Perché la gente mi conosce? Eravamo in centinaia di persone qui, mi state arrestando perché sono conosciuta e ho 40 mila persone che mi stanno guardando?‘ Nel video postato qui sotto il momento del fermo di Shailene avviene quando mancano circa tre minuti alla fine del filmato.

La protesta di Shailene Woodley e di altre centinaia di manifestanti ha come obiettivo impedire la costruzione di un oleodotto che sta creando molta preoccupazione tra i nativi americani, soprattutto dopo che un giudice ha respinto la richiesta di una tribù Sioux locale, gli Standing Rock, di fermarne i lavori. L’oleodotto, lungo 1.886 km, dovrebbe attraversare North e South Dakota, Iowa e Illinois con una capacità di oltre 500 mila barili al giorno. L’opera, che costerà la non indifferente cifra di 3,8 miliardi di dollari, dovrebbe anche attraversare il fiume Missouri un chilometro a nord delle terre della tribù.

Il fiume, però, è la principale fonte di acqua per gli 8 mila abitanti della riserva e secondo i capi della tribù una perdita di petrolio causerebbe danni incalcolabili. Inoltre i Sioux dicono che inizialmente l’oleodotto avrebbe dovuto attraversare il fiume a nord della capitale del North Dakota, Bismarck, ma la forte opposizione degli abitanti ha convinto la società petrolifera Energy Transport Partners a spostare il tracciato verso i territori dei nativi. Inoltre l’oleodotto non attraversa la riserva ma passa sul alcune aree considerate sacre e già sottratte agli Standing Rock negli ultimi 150 anni.

Pochi giorni fa, dopo la bocciatura della richiesta di fermare i lavori da parte della Corte d’appello, il capo tribù David Archambault II ha dichiarato che gli Standing Rock continueranno a oltranza la loro lotta: ‘Siamo guidati dalla preghiera e continueremo a combattere per il nostro popolo. Non ci daremo pace finché le nostre terre, il nostro popolo, le acque e i luoghi sacri saranno definitivamente al riparo da questo oleodotto distruttivo’.

Intanto la portavoce di Shailene Woodley ha detto che l’attrice, dopo esser stata rilasciata dalla polizia, ha ringraziato tutte le persone che sostengono la lotta contro la costruzione dell’oleodotto.

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