Proprio oggi che si sono conclusi i tre giorni di colloqui tra il presidente Putin e il capo di stato cinese Xi Jinping, si apprende che la Russia non ha gradito la visita che il premier giapponese Kishida ha effettuato a Kiev per dimostrare il proprio sostegno a Zelensky. Il cremlino ha deciso, di conseguenza, di ampliare le proprie forze di difesa nella zona costiera, per rafforzare la sicurezza nella zona che è tutt’ora oggetto di contestazione con le autorità nipponiche.
Il leader del Cremlino ha, probabilmente, visto con sospetto l’avvicinamento del Giappone a Kiev e ha captato la mossa come una provocazione attuata in risposta ai colloqui tenuti con il leader cinese Jinping. Le autorità nipponiche sono al fianco degli Stati Uniti e ciò alimenta l’astio di Mosca, che ha deciso di intesificare la presenza militare nella zona più vicina al territorio giapponese.
La Russia ha deciso di intensificare i suoi sistemi di difesa e ha comunicato ufficialmente che una divisione dei sistemi missilistici di difesa, che si occupa della zona costiera, Bastion è stata schierata a Paramushi che fa parte delle isole Curili, un arcipelago composto da 56 isole nel Pacifico, che è oggetto di contesa e reclamato, in parte, dalle autorità giapponesi che ne rivendicano alcune isole.
Le dinamiche che si stanno creando a livello internazionale, mostrano sempre più alleanze geopolitiche e la presa di posizione che ha chiaramente attuato il Giappone schierandosi con l’Occidente e con Kiev ha sollevato il malcontento del Cremlino, che ha visto disturbare i suoi colloqui con Xi dalla notizia della visita, inattesa, del premier Kishida a Kiev per dare il proprio sostegno a Zelensky.
Si tratta di un’azione che va collocata all’interno di un rafforzamento militare generale che Mosca ha attuato anche in altre regioni orientali e il ministeo della Difesa Sergei Shoigu ha precisato, mercoledi 22 marzo, che in realtà in parte l’ampliamento della sicurezza è stata pensata per rispondere a quelli che definisce: “sforzi degli Stati Uniti oer contenere Russia e Cina.”
Nelle ultime settimane diversi leader e funzionari asiatici hanno avuto modo di incontrare e confrontarsi con entrambe le parti in contrasto. Kishida, che è uno storico alleato statunitense, ha deciso di compiere il viaggio a sorpresa in Ucraina durante la visita di Jinping a Mosca e alcuni osservatori ed esperti hanno riferito che la visita potrebbe essere stata attuata con l’intento di offuscare l’incontro tra i leader di Cina e Russia.
Dall’altro lato gli Stati Uniti hanno deciso di contrastare la presenza russa, che ora si è stretta ancor di più alla Cina e l’alleanza spaventa sia in ambito economico che in quello militare.
Gli Usa hanno ampliato la loro presenza in Asia anche per la questione Taiwan che, seppur non ha nulla a che vedere con la faccenda del Giappone, è unita ad essa dal sostegno fornito ad entrambe le Nazioni dalle autorità statunitensi che si contrappongono a Mosca e Pechino.
La crisi globale sopraggiunta dopo l’invasione russa ha determinato nuovi meccanismi e le alleanze mostrano oggi una netta spaccatura tra Oriente e Occidente che vede Cina, Russia e Iran sempre più uniti. Pechino si vuole imporre come mediatore in Asia ed ha firmato di recente il disgelo diplomatico tra autorità iraniane e saudite che da oltre sette anni avevano interrotto i rapporti bilaterali. La Cina poi ha scelto di proseguire pubblicamente il cammino al fianco di Putin e, nonostante si dichiari neutra in merito alla guerra in Ucraina, non ha mai sentito il presidente Zelensky nemmeno telefonicamente.
Una scelta chiara che ha gettato benzina su un fuoco già accesso e sta generando azioni conseguenti che portano il ministro della difesa Shoigu ad ampliare la sicurezza orientale.
Il ministro della Difesa Shoigu ha riferito, durante il discorso tenuto davanti ai vertici russi, che: “Per contenere Russia e Cina, gli Stati Uniti stanno aumentando in modo significativo la loro presenza militare nella regione Asia-Pacifico, rafforzando i loro legami politici e militari con i loro alleati, continuando a creare una nuova architettura di sicurezza americana in questa regione”.
Il funzionario russo ha precisato inoltre che il sistema Bastion ha lo scopo di rafforzare la sicurezza russa nella zona delle Isole Curili.
Le autorità giapponesi rivendicano la sovranità su quattro isole dell’arcipelago nella zona più a sud, che sono passate sotto il dominio territoriale di Mosca dopo la seconda guerra mondiale. Il Giappone non ha, però, pretese in merito all’isola di Paramushir, ma la questione delle altre isole contese non ha permesso, fino ad oggi, alle due potenze di arrivare alla firma di un accordo di pace, che ponesse fine alle dispute.
Shoigu ha precisato che sono state ampliate le forze militari nell’est della Nazione e nell’ultimo anno sono state fornite attrezzature più moderne, come jet Su-57 e sistemi missilistici antiaerei.
L’alleato di Putin ha precisato: “Le capacità militari del distretto militare orientale sono notevolmente aumentate”. I funzionari russi hanno precisato di aver subito una serie di attacchi con droni da parte dell’esercito ucraino da quando è iniziato il conflitto, come per precisare che le azioni di attacco attuate sono bilaterali, ma Shoigu ha precisato anche che sono state distrutte fino ad ora in Ucraina più di 20.000 strutture militari.
Nelle scorse ore il ministro della Difesa russo ha voluto premiare personalmente i due piloti che hanno deciso di abbattere il drone Usa perché troppo vicino ai confini russi.
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