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Morto o in meditazione? E’ guerra aperta tra i fedeli e i parenti del guru indiano Shri Ashutosh Maharaj, tenuto attualmente in congelatore dal 29 gennaio scorso. Per la moglie e il figlio, Shri Ashutosh Maharaj sarebbe morto a gennaio a causa di un attacco cardiaco. Al contrario, i discepoli ritengono che si trovi in un profondo stato di meditazione e per questo si rifiutano di consegnarlo ai familiari per procedere alla cremazione.
Ora l’Alta Corte del Punjab è chiamata a decidere se il guru Shri Ashutosh Maharaj, seguitissima guida spirituale indiana, è davvero già morto o si trovi in un profondo stato di meditazione.
I referti medici sembravano in effetti non lasciare dubbi sui chiari sintomi di un attacco cardiaco, accompagnati da forti dolori al petto. Ma i giudici dell’Alta Corte del Punjab hanno dato ragione ai discepoli, secondo i quali “non c’era nulla di inusuale” nell’apparente stato di morte di uno yogi del livello di Sri Ashutosh. Intanto, con l’approvazione di un tribunale dello Stato, dal 29 gennaio il corpo è ancora lì, nel freezer dell’ashram dell’ordine religioso Divya Jyoti Jagrati Sansthan, fondato dal guru nel 1983 in Punjab che conta su con 110 centri e centinaia di migliaia di discepoli in tutto il mondo, compresi Usa, Sud America, Europa, Australia e Medio Oriente.
La soluzione giuridica di questo insolito caso è stata richiesta dai familiari e dai discepoli del guru indiano che detiene proprietà immobiliari sparse dagli Stati Uniti all’Australia. L’eventuale eredità ammonterebbe a 100 milioni di sterline, secondo quanto riferisce il quotidiano britannico Daily Telegraph.
Proprio per questo il figlio e la moglie di Sri Ashutosh, desiderosi di cremare il corpo, hanno deciso di portare il caso davanti a una Corte nazionale, per interrompere quella che il suo primogenito Dilip Jha ha definito “solo una farsa” organizzata da alcune fazioni dei discepoli con l’intento di scegliere chi manterrà il controllo dei beni della Fondazione del guru, proprietaria nel solo ashram di Jalandhar di 40 ettari di terre con immobili annessi del valore di 167 milioni di dollari, oltre a quelli donati dai discepoli in numerosi altri Paesi.