Nel caso di morte cerebrale, si aggraverebbero i capi d’imputazione nei confronti degli aggressori del 21enne di Bologna, ridotto in fin di vita dopo un pestaggio nell’agosto dello scorso anno. Nel caso di morte cerebrale, infatti, l’accusa diverrebbe di omicidio aggravato, il che renderebbe impossibile il rito abbreviato.
Davide Ferrerio è in coma irreversibile, nonostante si registri ancora attività cerebrale. L’udienza preliminare è stata rinviata al 3 aprile prossimo. Davanti al giudice per le indagini preliminari è comparso il giovane accusato di essere l’autore materiale del pestaggio. Per gli altri due imputati erano presenti i legali difensori.
Caso Davide Ferrerio: udienza rinviata
E’ stata rinviata al 3 aprile prossimo l’udienza preliminare del processo per l’aggressione a Davide Ferrerio, il 21enne di Bologna, brutalmente pestato mentre si trovava in vacanza a Crotone, nell’agosto dello scorso anno. Questa mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari, è comparso soltanto Nicolò Passalacqua, accusato di essere l’autore materiale del pestaggio. Per gli altri due imputati – accusati di concorso anomalo in tentato omicidio – erano presenti i legali difensori.
In aula erano presenti anche i familiari di Davide Ferrerio e non sono mancati momenti di tensione tra questi ultimi e l’imputato. Il giudice ha sospeso più volte il dibattimento. Il rinvio dell’udienza preliminare si è reso necessario in accoglienza dell’istanza degli avvocati della famiglia di Davide, le cui condizioni sono in continuo peggioramento. Davide Ferrerio è in coma irreversibile, nonostante si registri ancora attività cerebrale. Nel caso il ragazzo non riuscisse a farcela, si aggraverebbero i capi d’imputazione nei confronti degli aggressori. L’accusa diverrebbe di omicidio aggravato, il che renderebbe impossibile il rito abbreviato.
Il brutale pestaggio
Il tribunale dovrà anche decidere sull’archiviazione della posizione del 31enne che quel giorno aveva un appuntamento con la ragazza e che, comprese le intenzioni di Passalacqua, inviò alla ragazza il messaggio – “ho una camicia bianca”, le scrisse – causando lo scambio di persona con Davide. La Procura aveva archiviato le accuse nei suoi confronti, non considerando intenzionale il gesto, tenendo presente che non aveva visto Davide.
Proprio quella camicia bianca fatto credere a Passalacqua che Davide fosse il misterioso 31enne che via Instagram corteggiava un’amica che si era rivolta a lui per chiedere aiuto.
Nel processo si sono costituiti parte civile la famiglia di Davide Ferrerio, la Provincia, il Comune di Crotone e il Comune di Bologna. Chiesto il processo per concorso anomalo in tentato omicidio anche per la madre della ragazza e per Andrej Gaiu, 34 anni, che avrebbe preso parte alla vendetta.