Un gruppo di turisti viaggiava su una barca, quando ha avvistato uno squalo che inseguiva il suo prossimo pasto.
Non capita tutti i giorni di poter osservare da vicino la battuta di caccia di uno squalo. Eppure, è quello che è successo a un gruppo di turisti che si trovava su un’imbarcazione a Dyer Island, in Sud Africa. Ecco cosa è successo.
Ciò che i turisti sulla barca hanno potuto osservare e documentare, postando poi il video sui social, ha dello straordinario. L’imbarcazione navigava in quella che sembra essere una nota “kill zone” per gli squali, una zona di caccia. Forse però non ne era a conoscenza la povera otaria orsina del Capo che si è ritrovata a fuggire disperatamente.
I viaggiatori hanno potuto osservare proprio questa scena, seguendo l’inseguimento con attenzione e sgomento. Ciò che colpisce in modo particolare, osservando il video, è l’estrema agilità dello squalo nonostante le sue grandi dimensioni. Tra tuffi, giravolte e virate, la povera otaria purtroppo non ha avuto scampo, perché il grande cacciatore dei mari è riuscito a mangiarla poco dopo.
L’esito di questo inseguimento non ci stupisce, visto che è ben noto che lo squalo bianco sia il predatore marino più grande che ci sia. Questa specie di squalo vive principalmente nelle profonde acque temperate in corrispondenza delle coste di Stati Uniti nord orientali, Messico, California, Australia, Sudafrica e Nuova Zelanda.
Il suo nome scientifico è Carcharodon carcharias, e fino al 1930 potevamo incontrarlo anche al largo del Mar Adriatico. Ad oggi, a causa della quasi estinzione della popolazione di squali bianchi nel nostro Mar Mediterraneo, non è più così.
Questo però non ha ridotto il terrore primordiale che ci assale davanti alla vista di uno squalo bianco, complici soprattutto i numerosi film che lo ritraggono come un killer spietato di esseri umani.
La realtà, a dire il vero, è ben diversa. I casi in cui uno squalo bianco attacca gli esseri umani, infatti, sono davvero rari: finora sono solo 312 i casi accertati di esseri umani morti a causa dell’attacco di uno squalo. Quest’ultimo, infatti, attacca gli uomini solo se provocato o per errore.
E anche quando lo fa, non attacca per mangiare: azzanna la vittima e la lascia andare immediatamente. Certo, il rischio a quel punto è quello di morire dissanguati, motivo per cui l’idea di essere attaccati “per sbaglio” da uno squalo non ci alletta particolarmente.
Almeno, però, possiamo tranquillizzarci all’idea che questo predatore non pattuglia il mare alla ricerca di esseri umani da divorare. Anzi, le sue prede preferite sono ben altre.
Di cosa si nutre quindi lo squalo bianco? Principalmente pinnipedi, come foche e otarie, che possiamo definire con certezza il suo piatto preferito. Inoltre, lo squalo preda anche delfini, balene, pesci, tartarughe, e persino altri squali, in mancanza d’altro.
Se avessimo la possibilità di osservare l’attacco di uno squalo alle sue prede, come i turisti menzionati all’inizio hanno potuto fare, noteremmo che questo predatore non si muove a casaccio, ma utilizza delle strategie di caccia precise. Nel caso di otarie e foche, ad esempio, può attaccare in due modi.
Il primo prevede salti verticali con la preda tra le zanne, salti che lo portano fuori dall’acqua, del tutto o parzialmente. Ancora più particolare è la tecnica denominata “bit, spit and wait”, cioè “mordi, sputa e aspetta”. Come si può intuire, questa tecnica consiste nel mordere la preda dopo averla inseguita, sputarla e aspettare che muoia dissanguata.
L’aspetto ingegnoso di questa tecnica sta nel fatto che, così facendo, lo squalo non rischia di rimanere ferito a causa dei movimenti rapidi delle sue vittime che cercano di liberarsi dal morso.
Comunque, ciò che colpisce di più nell’osservare l’attacco di uno squalo è l’agilità che lo contraddistingue, nonostante la sua mole. Le dimensioni medie di uno squalo bianco, infatti, raggiungono i 3-5 m, ma alcune femmine adulte possono arrivare anche a 7 m di lunghezza e 3000 kg di peso.
Nonostante ciò, lo squalo può nuotare anche per diversi giorni mantenendo una velocità di 6 km/h. E quando attacca, insieme ai salti acrobatici può eseguire sprint ad una velocità di 30 km/h. Un vero prodigio!
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