Tra i dubbi che spesso ci assillano parlando, o scrivendo, in italiano, questo è uno dei più frequenti: si dice ‘nato in’ o ‘nato a’? La questione nasce quando ci troviamo di fronte a frasi che contengono le cosiddette preposizioni, ovvero parti invariabili del discorso che creano un ‘legame’ tra le parole e le frasi. In questo caso si tratta di preposizioni semplici, paroline brevi ma di grande importanza che, anteposte ad un nome, ad un pronome o ad un avverbio, nel chiariscono la funzione sintattica. Cosa vuol dire? Spieghiamolo meglio, cercando di chiarire la questione iniziale: si dice ‘nato in’ o ‘nato a’?
Quante volte vi sarà capitato, parlando o scrivendo, di imbattervi in frasi tipo ‘sono nato a Roma, in via Garibaldi‘, oppure ‘sono nato in Roma, a via Garibaldi‘. Qual è la forma corretta?
Diciamo subito che tra le due la seconda opzione è quella errata, visto che secondo l’uso prevalente dell’italiano si seguono, generalmente, queste regole:
– si usa la preposizione a nel caso di paesi o città (sono nato a Roma, a Milano, a Londra);
– si usa la preposizione in nel caso si parli di zone, regioni o continenti (sono nato in Australia, in provincia di Pavia, in Salento);
– si usa a quando si tratta di isole piccole (sono nato alle Hawaii, a Ischia, a Capri);
– si usa in quando si tratta di isole grandi (sono nato in Corsica, in Sicilia, in Borneo);
Le preposizioni semplici a e in, dunque (le altre sono di, da, con, su, per, tra, fra) servono – riguardo alla nostra questione: si dice ‘nato in’ o ‘nato a’ – ad introdurre un complemento di stato in luogo, con la differenza che a è un po’ più indeterminata, mentre in tende a definire meglio. In altre parole, ‘sono nato a Roma’ risulta più vago (a Roma dove? in quale zona? in quale via?), ‘sono nato in via Garibaldi, a Roma’, è invece ben più definito, fermo restando che la formula ‘sono nato a‘ è quella più corretta (‘sono nato in Roma’ è una formula tipica, ad esempio, del burocratese, il linguaggio usato nella pubblica amministrazione che spesso è incomprensibile e del tutto arbitrario, sia dal punto di vista grammaticale che sintattico).
Concludendo il nostro ragionamento sulle preposizioni semplici, dunque, e in particolare su quale sia la forma corretta tra ‘nato in‘ e ‘nato a‘, possiamo così concludere: sia a che in esprimono il complemento di luogo (rispondono cioè a domande tipo dove? verso dove?) e si usano con i verbi di stato e di movimento. Ma, mentre a si usa davanti ai nomi di città (abito a Roma, sono nato a Milano) in si usa davanti ai nomi di nazione (sono nato in Italia), grandi isole (sono nato in Corsica), strade e vie (sono nato in via Cavour).
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