Si fingeva agente di modelle, ma in realtà mirava alle donne dall’identità più fragile, per circuirle e poi abusare di loro. Nel momento in cui riusciva a conquistare la loro fiducia, anziché condurle nello studio della sua agenzia di moda, le portava in luoghi abbandonati per violentarle.
La prima volta che ha messo a segno un colpo era il 2014, nel 2015 è ricaduto nel medesimo errore.
Il carnefice in questione è un uomo italiano di 43 anni, L.C., residente a Sesto San Giovanni (Milano).
A seguito della denuncia di una donna violentata a Sesto, lo scorso novembre, sono state avviate le indagini sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Monza.
Grazie alle accurate ricerche effettuate, è stato possibile identificare diverse analogie tra il caso di stupro della donna di Sesto con un altro episodio avvenuto nel 2014, sempre nel medesimo comune alla periferia di Milano.
In quell’occasione il Commissariato di Monza, a seguito di un’indagine, aveva identificato il responsabile dell’aggressione, che tuttavia si era dimostrato irreperibile.
In entrambe i casi, lo stupratore ha adottato lo stesso modus operandi: raccontava di essere il titolare di un’agenzia per modelle e alle sue vittime offriva interessanti opportunità di lavoro, che poi decadevano, per fare spazio alla violenza sessuale, consumata sempre in luoghi lontani da occhi indiscreti.
Sceglieva sempre vittime dall’animo fragile e insicuro, prede facili da raggirare, poi, quando sentiva di averle in pugno, sferrava il suo personale colpo di grazia.
Contro di lui gli agenti del Commissariato di Monza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale.
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