[didascalia fornitore=”altro”]FOTO: PIXABAY[/didascalia]
Italo Spinelli a quasi 82 anni (da compiere a maggio) si è laureato in Filosofia all’Università degli studi di Macerata: ‘Mia moglie Angela è morta nel luglio 2014, dopo 52 anni di vita passati insieme. I primi giorni sono stati terribili, ero devastato. Avevo bisogno di risposte, e di trovare un modo per andare avanti. Che cosa ci aspetta dopo la morte?’, ha spiegato il neolaureato di Finale Emilia (Modena), che nella sua lunga vita ha fatto diversi lavori, tra cui il materassaio e l’operaio alla Fiat.
Il signor Spinelli si è gettato a capofitto nello studio della Filosofia per tre anni e mezzo, subito dopo il grande dolore della perdita della sua compagna di vita, il suo grande amore. In quel periodo era tormentato dai dubbi sull’esistenza di un mondo ultraterreno, la sua speranza era quella di potersi ricongiungere con la moglie in un’altra vita.
«Prima ho chiesto a un prete se studiare filosofia fosse pericoloso e lui mi ha risposto di stare tranquillo, che molti teologi della Chiesa sono stati appunto filosofi. Eppure, dopo questi anni di studio ho capito che in realtà la filosofia è pericolosissima, perché si scontra spesso con la teologia. Tutti hanno un’opinione diversa e discorde dagli altri. Io ho capito che preferisco credere a chi mi dà la possibilità, pur se eventuale, di credere all’immortalità dell’anima. Voglio tornare insieme con mia moglie, anche se nessuno può darmene la certezza. Mi rimane però la speranza: io voglio credere e quindi credo’, ha raccontato Italo con l’amore in fondo agli occhi.
Così nel novembre 2014, pochi mesi dopo la scomparsa dell’amata moglie Italo si è iscritto all’Università di Macerata. Ha iniziato sin da subito con grande entusiasmo e caparbietà a seguire le lezioni online proposte dall’Ateneo. ‘Ha fatto tutto da solo, non sapevamo neppure si fosse iscritto. Avevo trovato un foglio in casa sua, ma non avevo detto niente. Poi un giorno ce l’ha detto, ma ha voluto fare tutto senza il nostro aiuto, sia per lo studio che per i viaggi, quando andava a dare gli esami. È riuscito a dare anche più di un esame negli stessi giorni’, ha raccontato la figlia Francesca.
In circa tre anni e mezzo Italo ha dato 35 esami rimanendo perfettamente in corso: ‘Pascal mi ha dato la risposta perfetta per quanto riguarda l’anima perché ha ragione: alla fine conviene credere, e passare con fede i nostri anni. Ma trovo affini anche Gardner, il primo filosofo che ho studiato dopo la morte di mia moglie, o di Tommaso d’Aquino, che cercava di dimostrare scientificamente l’immortalità dell’anima. E mi hanno convinto ancora di più nella mia contrarietà all’eutanasia: è come se negli ultimi giorni di mia moglie le avessi tolto quello che le permetteva di vivere. Non si può spiegare cosa significa perdere una moglie eccezionale come Angela è stata per me’, ha concluso Italo col sorriso stampato sul volto.
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