Si chiama Massimo Viglierco il vigile del fuoco morto poche ore fa a Torino, nell’ospedale San Giovanni Bosco dove era ricoverato.
Il 55enne, in servizio nel distaccamento di Ivrea nel ruolo di coordinatore, stava guidando il mezzo. Il bilancio parla anche di due colleghi feriti e le cause sono al vaglio delle forze dell’ordine. Non è chiaro come il mezzo sia finito fuori strada, tra le località di Castellamonte e Baldissero Canavese, si pensa a un malore ma le indagini sono solo all’inizio. Che sia un’altra morte dovuta a un colpo di caldo? Ne stanno avvenendo diverse in questi giorni e anche ieri la temperatura ha raggiunto picchi record in tutte le città italiane.
Era originario di Cuorgné, Massimo Viglierco, il pompiere di 55 anni che ieri stava guidando l’autopompa che avrebbe portato lui e alcuni colleghi a spegnere un incendio all’interno di un alloggio. Improvvisamente, per cause ancora in corso di accertamento, il camion è finito fuori strada ribaltandosi.
L’impatto è stato tremendo, parliamo di un mezzo che pesa tonnellate e che probabilmente sta correndo per arrivare presto al luogo dell’emergenza. Non c’è stato nulla da fare per il guidatore, trasportato in ospedale infatti i medici hanno subito capito che le condizioni erano critiche e infatti è morto nella notte.
Anche due colleghi che erano a bordo dell’autopompa se la sono vista brutta, tuttavia sono rimasti feriti ma non sono in pericolo di vita. Dovranno rimanere in ospedale per diverso tempo ma quando i medici acconsentiranno, potranno essere ascoltati dai carabinieri che stanno lavorando per ricostruire quanto accaduto.
Una giornata caldissima con picchi di 40 gradi, in quasi tutta Italia, compresa Torino. Quella di quest’anno – sostengono gli esperti – verrà ricordata come una grave ondata di caldo e in effetti in questi giorni stiamo osservando le diverse morti sul lavoro a causa di malori dovuti alle altissime temperature.
Che anche questo fatto sia dovuto a ciò? Ancora è presto per dirlo. Stando ai primi dettagli emersi, i vigili del fuoco erano stati chiamati per un incendio all’interno di un appartamento.
Improvvisamente, in una zona compresa fra Castellamonte e Baldissero Canavese, l’autopompa è finita fuori strada mentre percorreva la Provinciale 222. Il grave incidente stradale non ha lasciato scampo a Massimo, infatti il mezzo si è ribaltato ed è anche finito addosso a una cancellata. Dopo averla sfondata ha terminato la corsa nel giardino di una villetta.
Immediatamente sul posto sono arrivati i soccorritori del 118, che hanno evidenziato come il conducente fosse in arresto cardiaco. Dopo averlo stabilizzato è stato trasportato d’urgenza al San Giovanni Bosco di Torino, una corsa contro il tempo a sirene spiegate che però è stata inutile.
Poco dopo il 55enne è morto e con lui, sono stati portati in ospedale anche due colleghi che invece hanno riportato diverse ferite, ma si riprenderanno presto. Le loro condizioni decisamente meno gravi, sono ora oggetto di cure da parte del personale medico dell’ospedale di Ivrea, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla prognosi.
Nell’attesa di poter parlare con loro, i carabinieri di zona, a cui sono affidate le indagini, hanno transennato l’area interessata per organizzare la rimozione dell’autopompa – ormai inutilizzabile – ed effettuare i rilievi di rito. Stanno anche raccogliendo alcune testimonianze dei presenti, ad esempio i residenti della villetta.
La notizia è stata diffusa su Twitter dai Vigili del fuoco, con un messaggio di dolore dei colleghi del medesimo distaccamento a Ivrea. Come loro, anche noi ci stringiamo al dolore della famiglia, ricordando in questa occasione l’importanza di un corpo che svolge un lavoro fondamentale per la comunità e lo fa senza sprezzo del pericolo e in qualsiasi condizione meteorologica.
Abbiamo posto l’accento su questo particolare perché, come accertato dai carabinieri di Castellamonte, si tratterebbe di un incidente autonomo e non sono coinvolti altri mezzi, si pensa quindi al colpo di calore ma tutte le ipotesi rimangono aperte. Ad esempio, un’altra pista è quella dello scoppio di uno pneumatico, tutto rimane comunque da accertare dettagliatamente.
Su posto, i primi a intervenire sono stati i pompieri di Rivarolo Canavese, che hanno spento l’incendio nell’appartamento da cui era partita la chiamata – provocato dal corto circuito di una lavatrice – e poi sono andati a soccorrere i colleghi insieme ai pompieri di Torino Sutra e a quelli del reparto volo con l’elicottero Drago.
Una scena drammatica quella che si sono trovati di fronte.
Massimo viveva con la moglie Simona ed erano sposati da un anno. Lei, in accordo con i familiari, ha acconsentito all’espianto degli organi perché anche se non più in vita, l’uomo potrà salvare altre persone.
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