Bentornati al nostro consueto appuntamento con i dubbi grammaticali che la lingua italiana ci impone. Questa settimana la nostra attenzione si focalizzerà su un’espressione che in realtà è più un’espressione, una forma di richiamo: si scrive ehi o hey? Non si tratta in realtà di una parola vera e propria, ma piuttosto della trascrizione di una nostra vocalizzazione emessa quando cerchiamo di attirare l’attenzione di qualcuno. Tuttavia, questa parolina formata da tre semplici lettere ci crea qualche problema: dove va messa l’acca? Ed è meglio usare la ‘i’ normale o la ‘i greca’? Scopriamolo insieme.
Ehi in realtà è una forma di esclamazione che ci arriva dalla lingua inglese. Per questo motivo, nei paesi anglofoni, di solito la trovi trascritta nella forma ‘Hey’: quindi con l’acca davanti e con la ‘i greca’ finale. C’è anche una motivazione linguistica per cui in questo caso la ‘h’ viene posta in pole position: gli americani e gli inglesi tendono ad aspirare di più all’inizio della parola, ecco che per questo motivo, graficamente, posizionano la ‘h’ all’inizio.
Gli italiani tendono invece ad aspirare dopo la acca, per cui nel corso del tempo, anche se la parola è stata presa dall’inglese, hanno gradualmente spostato l’acca fra la ‘e’ e la ‘i’. Se vi state poi chiedendo perché la ‘i greca’ sia stata trasformata in una ‘i’ normale, beh, siamo italiani, quindi visto che in Italia la ‘y’ non si usa poi molto, abbiamo deciso di italianizzare la parola e di semplificare la ‘i’ finale.
Quindi in linea generale, alla domanda ‘si scrive ehi o hey?’ dobbiamo rispondere che visto che siamo in Italia, siamo italiani e parliamo italiano (o almeno dovremmo sforzarci di farlo), si scrive ‘ehi’, con l’acca in mezzo e la ‘i’ normale finale, mentre se stiamo parlando in inglese allora possiamo utilizzare la forma anglofona ‘hey’. Ma ricordate: o scriviamo tutto in italiano o tutto in inglese, fare un po’ e un po’ non ha molto senso. A proposito, ricordate i mitici ‘Ehi‘ pronunciati da Fonzie nel telefilm ‘Happy Days’? Chissà se si è mai posto il problema di dove mettere l’acca? Ma forse no, era americano, quindi avrà usato di sicuro la grafia anglofona.
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