Eccoci di ritorno al nostro consueto appuntamento con i dubbi e i dilemmi grammaticali. Questa settimana vogliamo affrancarci da più chiari dibattiti lessicali e inoltrarci nel territorio inesplorato del galateo lessicale. La questione è semplice: quando si firma un documento, si scrive prima il nome e poi il cognome o viceversa? Gli esperti in materia non hanno alcun dubbio: seguendo una bellissima tradizione italiana, si deve sempre firmare prima con il nome e poi con il cognome. Nel caso fosse presente un secondo nome, andrà inserito fra il nome e il cognome. Ma qualche eccezioncina è prevista.
In via del tutto eccezionale, nelle bibliografie si scrive prima il cognome e poi il nome, separato da una virgola. O ancora, si potrà firmare o indicare prima il cognome in elenchi speciali, in cui sia necessario ricorrere all’ordine alfabetico (vedi per esempio gli elenchi telefonici o i fogli delle firme di presenza all’università). E per tutti quegli impiegati comunali saccentoni che pretendono come legge di stato che si firmi prima con il cognome e poi con il nome, sappiate che lo stesso Codice Civile prevede che si firmi prima con il nome e poi con il cognome.